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Ciro Mariano: la vita “tranquilla” del “Picuozzo”, vecchio boss dei Quartieri Spagnoli

Lo scorso mese di aprile lo storico capo dell'omonimo clan è stato scarcerato dopo aver scontato la sua pena: 27 anni di carcere

Quando lo scorso 18 aprile è stato scarcerato, riconquistando la libertà uscendo dal carcere di Sulmona dopo ben 27 anni di detenzione, nel cuore dei Quartieri Spagnoli sono stati esplosi fuochi artificiali e organizzata una bella festa di benvenuto. Anzi, di bentornato.

Eh si, perché il ritorno a casa di Ciro Mariano detto “‘o Picuozzo” è stato un evento importante per Montecalvario. Lo storico boss e capo dell’omonimo clan è stato un punto di riferimento della criminalità organizzata a Napoli.

Il suo sodalizio, gestito insieme ai fratelli MarcoSalvatore (il primo collaboratore di giustizia, il secondo ancora recluso in prigione), è stato tra i più potenti del centro città, a partire dalla fine della guerra tra la Nuova Camorra Organizzata (NCO) di Raffaele Cutolo e la Nuova Famiglia (NF), fino agli inizi degli anni 2000.

Poi la sanguinosa faida contro i De Biase meglio conosciuti come i “Faiano“, la lotta contro gli scissionisti capeggiati da Antonio Ranieri alias “Polifemo” e Vincenzo CardilloBeckembauer” (rispettivamente ucciso in un agguato nel 1999 e detenuto in carcere), i pentimenti di molti affiliati, le numerose operazioni delle forze dell’ordine e le “infiltrazioni” nel centro città dei clan facenti parte dell’Allenza di Secondigliano (soprattutto dei Contini e dei Licciardi), hanno segnato la fine dell’organizzazione criminale che ha preso il nome dal tradizionale cordone che pende dal saio dei monaci.

Ad oggi il boss vive una vita tranquilla e anonima, girerebbe per il suo quartiere con estrema tranquillità e serenità. Secondo quanto appreso da VocediNapoli.it sarebbe seguito da un unico guarda spalle, giusto per evitare eventuali gesti folli da parte di qualche nostalgico dei tempi che furono. Del resto, perché un uomo dello spessore di Ciro Mariano, soprattutto dopo 27 anni di carcere, dovrebbe riprendere la vecchia vita lasciata prima di varcare la soglia di un penitenziario?

Tuttavia, è anche vero che uno come il “Picuozzo” difficilmente può tagliare del tutto le proprie radici e la propria storia, soprattutto se ritorni a vivere nel tuo quartiere. Dunque, così come appreso dal nostro giornale, si vocifera che tra i vicoli dei Quartieri SpagnoliCiro Mariano sarebbe ancora un punto di riferimento.

Lo storico boss di San FerdinandoMontecalvario avrebbe ancora voce in capitolo su molte decisioni che riguardano la vivibilità dell’intera zona. Ancora oggi, in tanti si rivolgerebbero a lui per qualsiasi questione. Eppure, la situazione criminale nell’area è molto delicata. Tanti i gruppi che si contendono il controllo delle attività illecite. I Ricci, gli Esposito, i Saltalamacchia. E poi i rapporti con i vicini Elia del Pallonetto di Santa Lucia, gli eredi dei Lepre nel Cavone e i moti tempestosi del centro storico a Forcella.

In questo marasma quale sarebbe il ruolo di Ciro Mariano? Forse nel ritorno di un certo senso di sicurezza e “fiducia”, che il carisma di uno storico capo clan come lui ha trasmesso in passato, e di cui oggi si sente la mancanza vista la frammentazione della criminalità organizzata a Napoli? Semplice, con molta probabilità lo storico e vecchio boss terrebbe a bada i propri familiari, lasciando ai pesci piccoli – i baby gangster di oggi per intenderci – le questioni legate alla micro criminalità e ai piccoli traffici illeciti e che generano solo “spiccioli”. Insomma, i pazzi e folli giovani d’oggi se la spartissero loro la torta piccola, si ammazzassero tra loro a suon di stese e agguati. Perché in fondo, se al “Picuozzo” davvero dovesse interessare di tornare sulla grande scena criminale, sarebbe soltanto per gli affari grossi. E soltanto se il gioco dovesse valere la candela.

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