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Agguato di camorra 20 mesi dopo: lo strano caso di Gianluca Cardicelli

E’ il 9 gennaio 2017. A Napoli, nel quartiere orientale di Ponticelli, si consuma un omicidio di camorra nel silenzio e nell’omertà più totale, anche di chi è intervenuto in rappresentanza dello Stato in via Franciosa. Quel giorno in città si verificano altri due agguati, entrambi non mortali: uno a Pianura, l’altro a Secondigliano.

A Ponticelli cade sotto i colpi d’arma da fuoco Gianluca Cardicelli, un pusher che per conto del clan Casella, sgominato nelle scorse ore in un blitz dei carabinieri, gestiva una piazza di spaccio. Cardicelli doveva solo essere punito per alcuni comportamenti “poco professionali”. Invece viene raggiunto tra tre colpi di pistola alle gambe e all’emitorace e muore poco dopo.

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L’omicidio, strano a dirsi, è stato reso noto 20 mesi dopo, presente nell’ordinanza che ha portato all’arresto di 11 esponenti (3 sono irreperibili) della cosca camorristica nata dai Sarno e legata ai Mazzarella. Un omicidio “fantasma” dal quale sono partite le indagini dei carabinieri della compagnia di Poggioreale.

Cardicelli, stando alle dichiarazioni del pentito Rocco Capasso in un verbale del 5 giugno del 2017, faceva uso di droga e aveva debiti. “So che dovevano dargli due botte (ferirlo a colpi di pistola, ndr) ma poi ci e’ rimasto”, ha raccontato ai magistrati della Dda. “Sono stati stesso i Casella”.