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L’appello di una giovane napoletana: “Cancellate il mio video a luci rosse, punirò io chi l’ha diffuso”

Un nuovo video a luci rosse sta girando sui cellulari e sui social con la solita, disarmante, velocità. E’ un video “intimo”, diffuso ad insaputa della protagonista, una ragazza di Sorrento (Napoli) che nei giorni scorsi (lunedì 1 ottobre) ha diffuso un appello sulla sua bacheca Facebook per sensibilizzare tutti coloro che ne sono entrati in possesso.

“Buonasera amici, scrivo qui perché ad oggi è l’unico modo di condivisione più veloce che ho per chiedere a tutti il vostro aiuto: già da un po’ gira un video “fatto da me” che mi ritrae in modi che erano e dovevano restare intimi. Alcune persone lo hanno condiviso su Snapchat, Whatsapp, Messenger, Facebook. Pagheranno per averlo condiviso, era un video intimo”.

Il video, girato un anno fa, è stato diffuso da chi probabilmente voleva vendicarsi per la fine della relazione, infangando la reputazione della protagonista. Luisa (nome di fantasia) è stata contatta telefonicamente da Repubblica. “Dopo aver denunciato tutto – dice -, mi sento libera e più forte, chi voleva farmi del male è stato isolato”.

Luisa vuole soprattutto tutelare la sua famiglia. “Le persone che veramente mi conoscono – si legge sulla sua bacheca – sanno che sono una brava ragazza, una grandissima lavoratrice, vengo da una famiglia normalissima di persone che si sono fatte un nome da sole e io non voglio assolutissimamente che questa cosa possa infangare loro per un momento di debolezza avuto un anno fa!”.

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Nel lungo posto, Luisa non menziona Tiziana Cantone, la ragazza napoletana morta suicida nell’ottobre del 2016 per la gogna mediatica subita dopo la diffusione di diversi video a luci rosse che la vedevano protagonista. Cita una ragazza che “nel Valdarno ha dovuto lasciare il suo paese ed è caduta in depressione”. “Quella ragazza, dopo due anni, è riuscita a far arrestare quella persona che ha iniziato a far girare il suo video… – scrive – Ma la sua vita è completamente distrutta”.

“Non mi arrendo – scrive – Vado avanti… Vi chiedo di cancellare questo video quando arriva sui vostri telefoni e di chiedere a vostra volta di farlo a tutti i conoscenti!”. “Al colpevole che ha iniziato a inviare questo video per scherzo ci penso io”.

Un post che ha raccolto centinaia di commenti di solidarietà. “Ho ricevuto tanta solidarietà -spiega al telefono – Tante persone si sono riconosciute in me e hanno condiviso il mio appello. Feci quel video perché ero stata tradita dal mio fidanzato dopo sette anni, una pazzia, che mi è esplosa in mano. Ma proprio grazie alla solidarietà della rete ora non ho più paura”.

Luisa, al momento, non ha ancora denunciato l’episodio alle forze dell’ordine. Ha però contattato un avvocato e nelle prossime ore inizierà a muoversi legalmente. “La cultura maschilista che incontra il mondo dei social può generare fenomeni di violenza ripetuti- commenta a Repubblica il procuratore di Torre Annunziata Alessandro Pennasilico – Alcuni uomini considerano le donne come cosa propria. Ed è reato. Noi invitiamo le donne a denunciare ed abbiamo avviato dei percorsi in collaborazione con le Asi, ma chiediamo anche alle donne di essere da subito forti e di non permettere, mai, neanche una volta, di essere trattate come un oggetto. Bisogna sradicare le radici di questa cultura”.