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Carcere di Poggioreale, le richieste dei detenuti per un carcere più umano

I volantini sono stati distribuiti all'esterno del penitenziario

È stato e lo sarà ancora a lungo, un periodo molto caldo per le carceri italiane e in particolare per quello napoletano di Poggioreale, una delle peggiori strutture detentive del paese. Gli istituti penitenziari sono nel caos e colpiti da più problematiche.

La prima, confermata dai numeri, è quella del sovraffollamento. La seconda, che è la tragica conseguenza di quello che sta accadendo nelle carceri nostrane, è rappresentata dai tanti suicidi avvenuti dietro le sbarre.

Nel mezzo, disagi, mala sanità, condizioni disumane. E mentre la politica si è completamente disinteressata della comunità detentiva, anche il corpo della polizia penitenziaria è costretto ad affrontare diverse emergenze.

Su tutte, il numero sottodimensionato di agenti a disposizione e le risorse in loro possesso per far fronte alla delicata situazione interna alle carceri. A soffrire per queste condizioni incivili dei penitenziari anche le famiglie dei detenuti.

I parenti di questi ultimi sono costretti a file lunghe e attese infinite prima di poter accedere ai colloqui con i propri parenti. Ecco il motivo dei volantini che l’attivista ed ex detenuto Pietro Ioia ha distribuito all’esterno del “Mostro di cemento” che sta a Poggioreale.

In sintesi i detenuti hanno chiesto di effettuare una derattizzazione e una deblattizazione, considerata la presenza massiccia di questi animali all’interno del penitenziario. Ma oltre al problema dell’igiene, è stato anche evidenziato come debbano essere velocizzati due processi: uno relativo alle cure sanitarie ed alla somministrazione di farmaci.

Un altro che invece riguarda lo snellimento delle procedure di visita dei parenti ai detenuti. Inoltre, è stato chiesto anche di accelerare le pratiche del magistrato di sorveglianza, invitato a trascorrere più tempo in carcere per essere messo meglio a conoscenza di ogni singola storia all’interno del penitenziario.

Carcere di Poggioreale, le richieste dei detenuti per un carcere più umano