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Zagaria “pronto a collaborare”, il super boss alla sorella: “Il carcere non è vita”

Avrebbe deciso di vuotare il sacco, stanco del carcere duro e dei numerosi anni ancora da scontare. E’ questa l’indiscrezione lanciata dal quotidiano Cronache di Caserta e relativa al presunto pentimento di Michele Zagaria, storico boss dei Casalesi arrestato dopo una lunga latitanza nel 2011.

“Capa storta” ha scritto una lettera alla sorella Beatrice in cui sostiene che “il carcere non è vita, è sopravvivere per me e per voi”. Ma la donna – secondo il quotidiano – gli avrebbe vietato di fare, o almeno sconsigliato, di passare dalla parte dello Stato.

Quel che al momento risulta è che Zagaria è stato trasferito dal carcere di massima sicurezza di Opera a Milano al carcere, sempre di massima sicurezza, de L’Aquila. Entrambi sono attrezzati ad ospitare detenuti di spessore della criminalità organizzata, quelli condannati a scontare il carcere duro (41 bis).

Zagaria nell’ultimo anno è stato protagonista di diversi fuori programma. Dalla richiesta di risarcimento danni alla Rai per la fiction “Sotto copertura” (respinta dal Tribunale) al tentativo plateale di strangolamento con i fili del telefono durante l’udienza di un processo che lo vedeva imputato.