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De Laurentiis e la fake news Cavani: “Chiederò i danni a Canale 21, troppe cazzate sui giornali”

Nel giorno che dà ufficialmente il via alla nuova era calcistica del Bari, Aurelio De Laurentiis attacca ancora una volta i giornalisti annunciando vie legali nei confronti dell’emittente televisiva Canale 21. Nel mirino le fake news sul presunto arrivo di Edinson Cavani al Napoli.

De Laurentiis, che ha presentato la nuova dirigenza del Bari – il figlio Luigi sarà il presidente, Matteo Scala il club manager, Luigi Cornacchini allenatore – riservando parole al miele per lo stadio San Nicola (“è 100 volte meglio del San Paolo”) e per il sindaco del capoluogo pugliese Antonio Decaro (“magari avessimo a Napoli uno così”), ha poi affrontato il teme dell’estate azzurra di calciomercato: quello relativo all’arrivo di un top player.

Dure le parole riservate nei confronti di Canale 21. ADL parte da lontano, stuzzicato da una domanda sulla prevendita fiacca in vista di Napoli-Milan in programma sabato alle 20.30 al San Paolo. Rivolgendosi con la solita arroganza al giornalista così si è espresso:

“Lei in maniera provinciale, come lo è il calcio degli ultimi anni, guarda al calcio da stadio. Ci sono delle coreografie scomposte, qualcuna al di là della legalità. Io non sono mai stato contro i tifosi. I tifosi del Napoli sono 40 milioni nel mondo, vogliamo fare un’indagine per vedere quanti sono dalla mia parte? Io ho criticato solo alcuni esponenti delle due curve, ovvero 200-300 persone da una parte e dall’altra”.

Poi l’affondo contro il giornalista Umberto Chiariello:

“Poi ci sono degli scorrettissimi giornalisti tipo Chiariello che aizza i tifosi disinformati. Voglio vedere Canale 21 se avrà i milioni che gli chiederò. E’ falso che io sono nemico del Napoli. Così come è falso che Luigi abbia contattato Cavani. Io se fossi di Canale 21 li metterei subito alla porta. A me dispiace per il proprietario: è una persona perbene, ma bisogna dare credibilità alle testate giornalistiche. Altrimenti si creano solo fake news. Tutti sparavano cazzate a non finire sui giornali ed ho dovuto inventarmi ‘vero o falso’ con la radio ufficiale. Dopo 2-3 giorni si sono scetati ed è uscita quasi la verità”.