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Niccolò Bettarini, le prime parole: “Ero in mezzo a più di dieci persone”

Dopo l’operazione Niccolò Bettarini, il figlio di Simona Ventura e Stefano, ha parlato per raccontare quei terribili momenti vissuti la scorsa domanica all’alba fuori alla discoteca di Milano. Il 19ene è stato accoltellato 11 volte a causa di una lite avvenuta nel locale per futili motivi e poi proseguita all’esterno.

Mi ha dato alcuni buffetti sulla faccia cercando di provocarmi, io ho provato a respingerlo, ma mi sono trovato immediatamente in mezzo a più di dieci persone e non ho capito più nulla”, confessa il figlio della Ventura agli esordi con la carriera di calciatore e molto noto su Instragram, “Sono caduto a terra e quando Zoe (n.d.r. la fidanzata di Niccolò) è venuta a soccorrermi le è arrivato un calcio in faccia. Subito dopo sono scappati tutti“.

Intanto nel carcere milanese di San Vittore, Davide Caddeo, il 29enne accusato di aver sferrato gli otto fendenti (difeso dal legale Antonella Bisogno), Alessandro Ferzoco, difeso dall’avvocato Mirko Perlino, e gli albanesi Andi Arapi (con l’avvocato Simona Uzzo) e Albano Jakei (con il legale Daniele Barelli), hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Sono stati fermati tuti e quattro all’indomani dell’aggressione e devono rispondere dell’accusa di tentato omicidio, di lesioni per aver pestato anche un’amica di Bettarini e di porto abusivo d’armi per il coltello con una lama da 20 centimetri. Il giudice dovrà decidere sulla convalida dei fermi e sulla misura cautelare in carcere chiesta dal pm Elio Ramondini. A inchiodarli sono stati i racconti dei testimoni e le immagini delle videocanmere della zona.