"Linuccio o cecato" è conosciuto come uno degli affiliati di spicco del clan Lo Russo. È già scampato a due ergastoli per l'accusa di omicidio
La Quarta Corte d’Appello ha scarcerato Pasquale Angellotti difeso dall’avvocato penalista Raffaele Chiummariello. “Linuccio o cecato” era agli arresti domiciliari dallo scorso gennaio. La Pg (Procura Generale) ha fatto ricorso in Cassazione contro il verdetto.
LEGGI ANCHE: Arresti domiciliari per Pasquale Angellotti
Nel frattempo, però, Angellotti ha espiato la pena che la Corte di Appello gli aveva irrogato. Di conseguenza c’è attesa per la decisione della Cassazione in merito al ricorso fatto dalla Pg. “Linuccio o cecato“ era stato già scarcerato nel luglio del 2017.
LEGGI ANCHE: Scarcerato Pasquale Angellotti
Angellotti è considerato un uomo di spicco del clan LoRusso, meglio conosciuti come i Capitoni di Miano. Oggi i vertici del sodalizio, rappresentati dai fratelli Lo Russo, sono tutti detenuti e tranne Giuseppe Lo Russo (il primogenito), Carlo, Mario e Salvatore sono diventati collaboratori di giustizia.
LEGGI ANCHE: La mappa della camorra – Storia del clan Lo Russo
“Linuccio o cecato” è già scampato a due ergastoli, uno per il duplice omicidio Manzo-D’Amico, noto come il delitto dell’ambulanza (avvenuto nel 2004), l’altro per aver partecipato all’agguato che ha causato la morte di Raffaele Calcagno (per conto del clan Birra–Iacomino durante la faida di Ercolano contro gli Ascione–Papale).