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Saviano contro Salvini, l’attacco dello scrittore: “Buffone e ministro della malavita”

Dure le parole dell'autore di Gomorra nei confronti del vice premier del Consiglio. Quest'ultimo ha immediatamente risposto su Facebook

Dopo le frasi del ministro degli Interni Matteo Salvini sul valutare i requisiti secondo i quali Roberto Saviano debba ancora avere la scorta, è definitivamente scoppiata la polemica tra il leader della Lega Nord e lo scrittore.

Tutto ha avuto inizio dalla decisione di Salvini di chiudere i porti italiani alle navi delle Ong, questione scoppiata con la vicenda “Acquarius”. Poi le dichiarazioni di “guerra” contro i rom e infine lo scontro proprio con Saviano.

Lo scrittore non ha mai risparmiato critiche nei confronti del leader del Carroccio e del nuovo esecutivo a trazione grillo – leghista. Lo scontro tra i due continua a suon di post e video pubblicati attraverso i social network.

Il video post di Saviano

Vivere sotto scorta è una tragedia e l’Italia è il Paese occidentale con più giornalisti sotto scorta perché ha le organizzazioni criminali più potenti e pericolose del mondo. Eppure, nonostante questo, invece di liberare dai rischi i giornalisti sotto protezione, Matteo Salvini, ministro degli Interni, li minaccia. Le parole pesano, e le parole del Ministro della Malavita, eletto a Rosarno (in Calabria) con i voti di chi muore per ‘ndrangheta, sono parole da mafioso. Le mafie minacciano. Salvini minaccia. Il 17 marzo, subito dopo le elezioni, Matteo Salvini ha tenuto un comizio a Rosarno. Seduti, tra le prime file, c’erano uomini della cosca Bellocco e persone imparentate con i Pesce. E Salvini cosa fa? Dice questo: “Per cosa è conosciuta Rosarno? Per la baraccopoli”. Perché il problema di Rosarno è la baraccopoli e non la ‘ndrangheta. Matteo Salvini è alla costante ricerca di un diversivo e attacca i migranti, i Rom e poi me perché è a capo di un partito di ladri: quasi 50 milioni di euro di rimborsi elettorali rubati. Parla di tutto e se la prende con gli ultimi perché le persone non devono sapere che il suo partito ha rubato allo Stato milioni e milioni di euro. Parla alla rabbia di persone ignare che non sanno che i primi obiettivi di quegli imbrogli sono loro. Eppure, il Ministro della Malavita, prendendomi come suo bersaglio, mi restituisce alla parte cui appartengo. Salvini ha scelto i suoi nemici: gli italiani del Sud, italiani di cui non si occupa e di cui non si occuperà mai, gli stranieri che vivono e lavorano in Italia, le ragazze e ragazzi nati in Italia da genitori stranieri, ragazzi che parlano italiano, “che amano italiano”. I suoi nemici sono i Rom. E tra gli italiani dimenticati dalla politica e dalle istituzioni, tra gli stranieri indicati come bersagli da colpire, ci sono io. Salvini con le sue minacce mi ha restituito alla parte cui appartengo, mi ha restituito agli ultimi. Sono uno di loro, ed esserlo mi rende fiero

Il post di Salvini

Gli insulti dei chiacchieroni Macron e Saviano non mi toccano, anzi mi fanno forza. Mentre loro parlano, io oggi sto lavorando per bloccare il traffico di immigrati clandestini nel Mediterraneo e per restituire agli italiani le numerose ville sequestrate ai mafiosi. C’è chi parla, c’è chi fa. Bacioni