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Omicidio Vincenzo Ruggiero: chiuse le indagini sulla morte

Giungono a conclusione le indagini sulla morte di Vincenzo Ruggiero, tutti i dettagli sono raccolti in un fascicolo redatto dal pm Vittoria Petronella che ha raccontato minuziosamente l’omicidio del giovane attivista gay di 25 anni, assassinato e fatto a pezzi da Ciro Guarente, compagno della transessuale Heven Grimaldi, miglior amica di Vincenzo di cui Guarente appunto era geloso.

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Non solo il brutale assassinio ma anche la follia dopo la morte, Guarente ha fatto a pezzi il cadavere e poi ha cercato di scioglierlo nell’acido. Nonostante siano chiuse le indagini la testa del ragazzo non è mai stato trovato, Ciro non ha mai rivelato dove abbia nascosto questa parte del corpo che, stando alle ricostruzioni, sarebbe stata colpita ripetutamente con un fucile a pallettoni. Il pubblico ministero ha esaminato tutte le foto delle parti di corpo ritrovate in quel garage degli orrori di Ponticelli. Sotto accusa anche Francesco De Turris, colui che ha procurato l’arma a Guarente.

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“Ha tagliato il corpo a metà con un’ascia, ha amputato l’arto superiore destro, alcune dita della mano sinistra. Ha praticato un profondo taglio lungo lo sterno in senso longitudinale per riempirlo di acido così da corrodere gli organi” si legge nei fascicoli, come riporta il Corrieredelmezzogiorno.it, e non solo “Prima due colpi dall’alto verso il basso e poi un terzo colpo sulla schiena — c’è scritto nel capo di imputazione —. Contemporaneamente all’esplosione dei colpi d’arma da fuoco, Guarente aveva assoldato una persona che facesse esplodere fuochi d’artificio fuori dalla casa di Aversa per non destare sospetti”.