A causa della precaria situazione finanziaria dell'amministrazione, il credito sportivo non può erogare il prestito al comune di Napoli
Scoppia di nuovo la questione relativa allo stadio San Paolo. Ad accendere la miccia sono state le dichiarazioni del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. Ma a far esplodere la bomba è stato il provvedimento del credito sportivo, riportato questa mattina da Il Mattino. Ma cominciamo con ordine.
Ieri, durante la conferenza stampa che si è tenuta a Castel Volturno, il presidente Aurelio De Laurentiis ha attaccato il comune di Napoli e il sindaco Luigi De Magistris: “Auricchio (capo di gabinetto a palazzo San Giacomo, ndr) mi disse che dovranno fare dei lavori a ottobre, novembre e dicembre. Gli ho risposto “io ti ammazzo”, ma che sono impazziti? Ma non esiste, noi abbiamo la Champions da giocare. Si vuole penalizzare il tifoso e si sono fatti i calcoli per fare l’assist al fratello del sindaco che deve fare i suoi concerti, per questo cominciano più tardi i lavori. Questi ultimi devono iniziare al massimo il 21 maggio. Facile fare il populista con la maglia azzurra solo quando la squadra vince, per farsi belli con i tifosi ma non pensano davvero al Napoli“.
Non si è fatta attendere la replica di De Magistris: “Si tratta di parole dal chiaro contenuto diffamatorio su cui in questo momento non voglio parlare perché è materia esclusivamente giudiziaria“. Molto soft la risposta del primo cittadino, da sempre più diplomatico rispetto alle esternazioni che da anni De Laurentiis rivolge all’amministrazione comunale. Il tema da sempre al centro della bagarre tra il comune e la SSC Napoli è lo stadio San Paolo.
Ma tra nuove convenzioni per la gestione dell’impianto mai scritte e firmate tra i due contendenti, tra progetti di restyling sviluppati dalla società ma mai messi in pratica, ecco che si è arenato anche il progetto di ristrutturazione del San Paolo avviato dal comune di Napoli. Quest’ultimo aveva ottenuto un prestito dal credito sportivo per un totale di 25 milioni di euro da utilizzare per alcuni lavori che avrebbero dovuto dare un nuovo volto allo stadio di Fuorigrotta.
Quest’oggi la doccia fredda. Infatti, il credito sportivo ha comunicato di non poter più erogare il mutuo in quanto la situazione finanziaria dell’amministrazione comunale è disastrata e sotto lo stretto controllo della Corte dei conti. Un brutto colpo per il sindaco De Magistris che ora dovrà difendersi su due fronti: da una parte il comune dovrà parare i colpi di De Laurentiis, dall’altra quelli della giustizia contabile che sta vigilando su una situazione economica davvero precaria.
Il problema è che quella dello stadio San Paolo è una questione utilizzata dal patron azzurro e dal sindaco arancione per fare propaganda. Entrambi non si sono mai saduti ad un tavolo con idee chiare e precise su come rilanciare la struttura. Il fulcro del discorso sarebbe dovuto essere quello di dare alla città un nuovo impianto che rispetti gli standard europei, invece De Magistris e De Laurentiis hanno portato avanti il famoso gioco delle tre carte.
Il problema è che i cittadini e i tifosi napoletani la carta vincente, sotto i tre bicchieri posti sul tavolino, non l’hanno mai trovata . E a perderci, inutile dirlo, sono sempre loro. Adesso l’unica speranza per realizzare un minimo di lavori che possano rendere più civile e sicuro il San Paolo, è rappresentata dai fondi destinati alle prossime Universiadi. In pratica la palla è stata passata alla regione Campania e al governatore Vincenzo De Luca. Concludo con una domanda: in occasione dell’ultima partita casalinga del Napoli in campionato contro il Crotone, De Magistris e De Laurentiis si siederanno ancora vicini in tribuna e faranno, come al solito, finta di niente?