Voce di Napoli | Navigazione

Napoletani scomparsi, parla il figlio: “Arresti in Messico ma non ci dicono niente”

Dal Messico giungono ulterirori novità sui tre napoletani scomparsi. A parlare è sempre il figlio dei “desaparecidos”, Francesco Russo: “Il segretario del Governo di Jalisco, in Messico, Roberto Lopez Lara, ha dichiarato in una conferenza stampa l’altro ieri che ci sono due mandati di arresto sul caso dei tre italiani scomparsi: sono due settimane che dice la stessa cosa però non fa mai i nomi. Vorrei che l’Italia richiedesse almeno di sapere di chi si tratta“.

Raffaele Russo, Antonio Russo e Vincenzo Cimmino sono scomparsi lo scorso 31 gennaio da Tecalitlan. Dopo l’arresto di alcuni poliziotti corrotti con il cartello camorristico locale, non si sono avute più notizie dal Messico per cui le famiglie Russo e Cimmino chiedono alle autorità italiane l’intervento sul posto e un maggior coinvolgimento nelle indagini.

Di recente una delegazione della Farnesina si è recata nel Paese del Centro America per degli incontri con le istituzioni locali. Anche il ministro degli Esteri Angelino Alfano ha espresso la volontà di fare giustizia, ma ancora non ci osno risultati e dei tre napoletani non si sa più nulla. L’ultima iniziativa delle famiglie dei tre è stata quella di mettere a disposizione 90mila euro per chiunque abbia informazioni sui dispersi e per chiunque riesca dunque a dare almeno un indizio affinché Raffaele, Antonio e Vincenzo possano tornare a casa dai loro cari.

Intanto, spunta anche una nuova pista, secondo quanto riportato dal settimanale Oggi, gli investigatori messicani starebbero guardando anche al commercio degli avocado, un business che in Messico fattura moltissimi soldi. I tre napoletani potrebbero essere stati coinvolti in un giro di affari andato male con i coltivatori di Avocado di Moreila nel Michoacànsempre legati al cartello criminale della Nueva Generaciòn.