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Napoletani scomparsi in Messico: 90 mila euro in cambio di informazioni

Secondo l’ultima notizia annunciata dall’avvocato Claudio Falleti lo scorso 30 marzo, i tre napoletani scomparsi a Tecalitlan in Messico sarebbero ancora vivi. Le autorità locali avevano riacceso la speranza delle famiglie Russo e Cimmino, quella di riavere a breve a casa i proprio familiari, ma purtroppo da quel momento non sono giunte altre informazioni e la vicenda è ancora lontana da una possibile soluzione. Anche la Farnesina, subito dopo l’annuncio del legale, aveva frenato gli entusiamsi dichiarando di non essere a conoscenza di una notizia così positiva.

Passata una settimana però di Raffaele Russo, il figlio Antonio e il nipote Vincenzo Cimmino, non si hanno ancora notizie dunque la famiglia ha pensato di ricorrere a una soluzione: la ricompensa in cambio di informazioni sulle sorti dei propri cari. Francesco Russo, scrive su Facebook che la famiglia ha deciso di offrire due milioni di pesos – la valuta messicana, in euro sono 90mila euro– a chiunque sarà in grado di fornire informazioni che permettano a loro o agli investigatori di mettersi sulle tracce dei tre partenopei.

IL GIALLO DEL CODICE IN MESSICO

Una cifra a dir poco considerevole dunque che potrebbe condurre a una possibile svolta considerando che le indagine pare siano a un punto femro. Le ultime notizie certe provenienti dalla regione di Jalisco evidenziavono una situazione di corruzione delle forze dell’ordine. I poliziotti arrestati per il caso dei tre italiani scomparsi hanno infatti fdichiarat o di aver venduto i dispersi per una cifra inferiore ai 50 euro al cartello criminale di Jalisco.