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Luca Materazzo rinviato a giudizio, il legale rilancia: “Un salumiere doveva dei soldi al fratello”

Luca Materazzo è stato rinviato a giudizio con l’accusa di aver ucciso a coltellate il fratello, l’ingegnere Vittorio Materazzo, il 28 novembre 2016 in viale Maria Cristina di Savoia nel quartiere Chiaia a Napoli. Lo ha deciso al termine dell’udienza preliminare il gup del Tribunale di Napoli Alfonso Sabella. Il processo comincerà il 10 aprile prossimo davanti alla prima sezione della Corte d’Assise di Napoli.

Il 36enne, arrestato lo scorso 3 gennaio a Siviglia dopo oltre un anno di latitanza (e attualmente detenuto nel carcere di Secondigliano), ha scelto di affrontare il processo con rito ordinario e non con rito abbreviato che gli avrebbe consentito di ricevere uno sconto di pena pari a un terzo. Materazzo ora rischia l’ergastolo. Dovrà difendersi dall’accusa di omicidio volontario. Secondo le indagini condotte dalla Squadra Mobile e dai magistrati della Procura di Napoli Francesca De Renzis e Luisanna Figliolia, coordinate dall’aggiunto Nunzio Fragliasso, Luca uccise il fratello con oltre 30 coltellate per dissidi di natura economica legati all’eredità di famiglia dopo la morte del padre Lucio.

I suoi avvocati, Gaetano e Marialuigia Inserra, hanno chiesto – così come riportato da Dario Del Porto su Repubblica – che ulteriori indagini prendano in esame altre piste alternative come quella economica, legata alla richiesta di restituzione di un presunto credito vantato da un salumiere, così come venga effettuata un’analisi sul computer della vittima. Intanto sia la vedova di Vittorio Materazzo, la signora Elena Grande, difesa dai penalisti Arturo ed Errico Frojo, che le tre sorelle maggiori, difese dall’avvocato Gennaro Pecoraro, si sono costituite parte civile.