Per l'accusa non c'è mai stata una corretta pulizia
Nella giornata di oggi la VI sezione del Tribunale di Napoli ha emesso la sentenza del processo per la mancata bonifica di Bagnoli. Si arriva così a una svolta fondamentale in uno dei procedimenti più difficili degli ultimi tempi. Disastro ambientale colposo e truffa sono i reati di cui sono accusate le sei persone condannate.
Si tratta di dirigenti di Bagnolifutura e tecnici ministeriali: 4 anni per l’ex direttore tecnico di Bagnolifutura, Gianfranco Caligiuri, 2 anni per l’ex direttore generale del ministero per l’Ambienete, Gianfranco Mascazzini, 3 anni per l’ex vicesindaco di Napoli, Sabatino Santangelo, 2 anni all’ex direttore generale della società, Mario Hubler, 2 anni all’ex coordinatore del dipartimento Ambiente del Comune di Napoli, Giuseppe Pulli e 3 anni al dirigente Arpac, Alfonso De Nardo. Otto, invece, sono state le assoluzioni e prescrizioni, per Rocco Papa, ex vicesindaco di Napoli ed ex presidente di Bagnolifutura e per Carlo Borgoromeo, ex direttore generale dell’azienda. Contestualmente è stato dissequestrato il sito di Bagnoli.
Fulcro del processo, in cui erano imputate 14 persone ritenute colpevoli di reato a vario titolo, è stata la mancata bonifica di Bagnoli. Secondo l’accusa, infatti, i suoli occupati da Italsider ed Eternit non sono mai stati veramente ripuliti, ma trattati in modo superficiale, non garantendo così una reale bonifica, addirittura lasciando in alcune zone un’altra concentrazione di sostanze inquinanti maggiore rispetto a 5 anni prima.