Il ragazzo sarebbe morto cadendo dal treno a cui si era aggrappato
Salvatore Ascione ancora non riesce ad accettare l’ipotesi che suo figlio sia morto in un incidente. Per la Procura di Napoli Nord è sempre più certa la dinamica dell’incidente, ci sarebbero due video, infatti, che mostrano Ciro mentre rincorre il treno e un altro, di un’azienda privata, che fa vedere un ragazzo aggrappato sul predellino del treno. Non si vede il momento della caduta, che dovrebbe essere avvenuta in curva dopo 9 minuti, ma per gli investigatori la conclusione dell’indagine pare essere questa.
Adesso si attendono i risultati dell’esame autoptico per accertare le cause del decesso e comprendere se Ciro sia morto sul colpo o se si sarebbe potuto salvare se l’avessero soccorso. Per il padre però è ancora tutto poco chiaro, in un’intervista a Il Mattino ha dichiarato che ha visto il cadavere di suo figlio e aveva i vestiti intatti:
“L’ho già detto e lo confermo, non sono convinto della dinamica, mi è ancora poco chiara. L’ipotesi che Ciro si sia aggrappato al treno e poi sia caduto per me non sta in piedi. Perché, almeno quello che sono riuscito a vedere io, Ciro è stato ritrovato sui binari della stazione di Casoria con i vestiti praticamente intatti. O almeno le condizioni di quello che indossava no mi sembravano tali da giustificare la caduta da un treno in corsa al quale Ciro si sarebbe aggrappato. L’ho visto non sembra avere l’aspetto di chi non ce l’ha fatta più a reggersi su un treno e quindi per me quell’ipotesi non esisto. Ciro potrebbe anche essere salito sul treno e trovarsi su un vagone. Poi quello che è successo dopo non lo so e spero tanto che venga scoperto al più presto perché abbiamo diritto alla verità“.
Per la famiglia di Ciro questi sono momenti di grande dolore, l’ipotesi dell’incidente ha gettato la madre e il padre in un vortice di sensi di colpa. Salvatore Ascione continua a ripetere che non l’avrebbe rimproverato:
“Questa notizia ci era stata data in Questura mercoledì sera in gran segreto, con la raccomandazione di non divulgarla. Ma quando sono tornato a casa, un telegiornale già dava quello che mi era stato raccomandato di non dire. Per tutta la notte mia moglie ed io ci siamo tormentati con tante domande e brucianti sensi ci colpa. Perché da quando ho appreso, che mio figlio si sarebbe aggrappato a quel vagone pur di giungere alla stazione di Casoria, dove lo aspettavo. E’ vero gli chiedevo di rispettare gli orari. Ma con serenità con la fermezza dolce di un padre. Niente di più. Non sono un genitore che va a dormire sapendo che magari suo figlio tira a campare fuori casa per tutta la notte a combinare qualche guaio. Sono tempi difficili soprattutto per chi come lui, non è più un bambino ma nemmeno un uomo fatto. E mi sono impegnato affinché Ciro non corresse pericoli. Ora invece ci hanno scaraventato in un altro incubo, sbandierando la storia dell’incidente come unica spiegazione della sua morte“.
Intanto i magistrati, dopo aver accertato le cause del decesso, dovranno decidere se procedere con l’ipotesi di omicidio colposo, se dovessero esserci state delle falle nel sistema di sicurezza ferroviaria.