Il divario tra Nord e Sud è, purtroppo, ancora evidente ma certamente in fase risolutiva. Sul tema si è espresso il rettore dell’Università di Napoli Federico II Gaetano Manfredi.
“Credo che il divario tra università del Nord e del Sud si stia riducendo dal punto di vista della qualità dell’offerta formativa, e anche della competitività scientifica. È un lavoro lungo da fare e su cui ci vuole un piano integrato con un impegno forte da parte del governo e degli enti locali, per fare in modo che le università del Mezzogiorno possano essere un riferimento solido per i propri ragazzi” ha dichiarato Manfredi, benché il percorso sia ancora lungo.
Sulla riforma Gelmini “L’Università e sicuramente cambiata molto e ci sono luci e ombre, sicuramente c’è stato un miglioramento organizzativo, una migliore efficienza, la capacità di rispondere meglio alle sfide del futuro Tra le ombre c’è stata una grande riduzione del finanziamento che finalmente, negli ultimi due anni, si sta recuperando”. Obiettivo primario del rettore è dunque riposizionare la figura della formazione universitaria ed impedire la fuga di cervelli “vincere anche una serie di diseconomie di contesto, legate alle minori opportunità di inserimento lavorativo che esistono nel Mezzogiorno, e che spesso allontanano i nostri giovani”.
