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Crollo Rampa Nunziante di Torre Annunziata: divieto di dimora per un architetto

Per il crollo di Rampa Nunziante a Torre Annunziata, in provincia di Napoli, sono ancora in corso le indagini per approfondire cause e responsabilità del tragico crollo. Lo scorso 7 luglio otto persone morirono drammaticamente e oggi la Procura di Torre Annunziata ha emanato il provvedimento, emesso dal GIP presso il Tribunale di Torre Annunziata ed eseguito dalla Compagnia CC e dal Commissariato PS di Torre Annunziata.  Divieto di dimora nel territorio della Regione Campania nei confronti dell’architetto Massimiliano Bonzani.

Secondo le indagini della magistratura, sono state emesse dall’indagato falsità in atto pubblico e nelle istanze urbanistiche. Si legge nella nota della Procura:

Falsità volte a fornire agli enti pubblici una rappresentazione dei luoghi non corrispondente allo stato reale e a nascondere l’illegittimità delle trasformazioni edilizie effettuate, in atto e da farsi, sull’immobile crollato. Nella condotta tenuta dal Bonzani si è ravvisata una patente e sistematica illegalità, non avendo egli esitato a riportare false attestazioni in ordine alla legittimità urbanistica del fabbricato e alla rappresentazione della situazione di fatto dello stabile in una serie di atti, indirizzati ad uffici pubblici (Comune di Torre Annunziata e Agenzia delle Entrate), consentendo così ai proprietari dello stabile la realizzazione di interventi edilizi del tutto abusivi e ottenendo un aggiornamento catastale non corrispondente alla reale situazione dell’edificio, bensì agli interventi oggetto del progetto da realizzare.

Più specificamente- scrivono i magistrati -, con tale condotta i proprietari del fabbricato, sulla base di atti, in cui veniva attestata la legittimità urbanistica dell’immobile (SCIA e CILA), e alla luce della nuova “falsa” situazione catastale, hanno avuto la possibilità di acquistare appartamenti abusivamente realizzati“.