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Avevano gambizzato un giovane dopo una lite: arrestata un’intera famiglia

La vicenda è accaduta a dicembre del 2016 a Castellammare di Stabia

Nella mattinata odierna gli uomini della Polizia di Stato del Commissariato di Castellammare di Stabia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) presso il Tribunale di Torre Annunziata nei confronti di otto soggetti, ritenuti responsabili dei reati di concorso in detenzione e porto di armi da fuoco e lesioni aggravate: Alfonso Fontana classe 1998, Patrice Giovanni Fontana classe 1967,  Catello Fontana classe 1965, G. F., classe 1998, e L.P.G. classe 2002, tutti già noti per i loro precedenti penali e di polizia.

Tali misure cautelari costituiscono l’epilogo di un’articolata attività investigativa avviata dal personale della squadra investigativa del Commissariato di Castellammare coordinata dalla Procura di Torre Annunziata e dalla Procura dei minorenni di Napoli, a seguito del ferimento da colpi d’arma da fuoco di Cavallaro Gaetano, avvenuto a Castellammare di Stabia il 10 dicembre del 2016 all’esterno di un bar del Corso Garibaldi della stessa cittadina.

Le indagini condotte consentivano di stabilire che la sparatoria era stata preceduta da una lite per futili motivi avvenuta poco prima a distanza di un centinaio di metri dal luogo della sparatoria, tra F.G., all’epoca minorenne, ed un altro soggetto, tra i quali si era frapposto Cavallaro. Quale diretta conseguenza di questo episodio, immediatamente dopo, era stato organizzato un raid punitivo nei confronti di Cavallaro ad opera dell’intero nucleo familiare del minore, ovvero i destinatari delle ordinanze, realizzato con l’utilizzo di bastoni e due pistole: un revolver con canna lunga ed una pistola semiautomatica.

Il commando, individuata la vittima seduta al tavolo di un bar e incurante della presenza di numerosissimi giovani che erano li per trascorrere la serata della domenica, sopraggiungeva a bordo di quattro moto e gli esplodeva contro un colpo che lo colpiva agli arti inferiori. Inoltre i malviventi percuotevano con bastoni altre persone presenti e in qualche modo legate a Cavallaro.

Le investigazioni, condotte con l’acquisizione di dati ed informazioni, l’effettuazione di numerose perquisizioni e l’acquisizione dei filmati tratti dal circuito di videosorveglianza comunale, consentivano di ricostruire l’intera fase preparatoria all’agguato e l’esecuzione dello stesso.