Questa mattina si è tenuta l’udienza delle Sezioni riunite della Corte dei Conti per decidere sul ricorso presentato da parte del Comune di Napoli contro la “bocciatura” della rimodulazione del piano di rientro da parte della Sezione di Controllo con delibera 240 del 2017. I giudici hanno accolto a metà l’istanza presentata da palazzo San Giacomo.
Per la sezione regionale della Corte della Campania che aveva monitorato il piano di rientro di palazzo San Giacomo, l’amministrazione aveva inadempiuto gravemente al piano con mancate riscossioni e dismissioni. Poi aveva contestato al Comune di Napoli:
“Le elusioni del patto di stabilità 2014 e del saldo di finanza pubblica 2016, con una puntualità chirurgica: l’inammissibilità della riformulazione e rimodulazione del piano, in relazione agli strumenti legislativi cui la stessa ha fatto riferimento (legge 208/2015, articolo 1, commi 714 e 714-bis); l’incongruità della rimodulazione/riformulazione effettuata sul piano originario, perché viziata dalla erroneità del riaccertamento straordinario funzionale al passaggio della nuova contabilità imposta dal vigente Dlgs 118/2011; un grave inadempimento degli obiettivi intermedi fissati nel piano di riequilibrio originario, per le annualità 2015 e 2016“.
Per i giudici nello specifico per il 2014 si tratta di: “Illegittimo accertamento di crediti per dividendi della Abc” e per il 2016 del: “Ritardato riconoscimento di debiti fuori bilancio e in particolare della sentenza esecutiva del CR8“.
Il Comune di Napoli non potendo impugnare il punto dell’inottemperanza, poiché non è definitivo, si è opposto alla seconda parte, ricorso la cui sentenza è stata emessa oggi.
Per quanto riguarda la prima, andrà riletta anche alla luce dell’approvazione da parte del Consiglio comunale della norma spalma-debiti, che permette agli enti locali in pre-dissesto che dà più tempo per risanare i debiti e ridisegnare il modello di rientro. Norma approvata lo scorso 17 dicembre in Commissione alla Camera e che di fatto ha salvato il comune di Napoli, che ha un disavanzo stabilito dalla Corte dei Conti di 1,3 miliardi di euro.
Palazzo San Giacomo può tirare un sospiro di sollievo, la sezione riunitasi oggi ha accettato l’istanza presentata per quanto riguarda gli anni 2014 e 2015 e ha dato tempo fino all’udienza fissata per il prossimo 7 marzo per presentare i documenti sui debiti fuori bilancio del 2016 richiesti dagli uffici regionali. Debiti che ammontano a 84 milioni di euro, cifra che il Comune deve dare al consorzio CR8, che si occupò nel post terremoto degli anni ’80 degli interventi di recupero degli edifici che avevano subito danni con il sisma.