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Valentina Nappi sul suicidio di August Ames: “Una come noi ha meno diritto di esistere”

L’attrice a luci rosse August Ames si è tolta la vita nella sua casa californiana il 5 dicembre probabilmente a causa degli insulti social. In Italia la vicenda non ha avuto molto risalto in quanto la 23enne non era famosa nel nostro paese, ma l’episodio è servito a gettare un po’ di luce su  un modo poco conosciuto e ricco di pregiudizi.

La rivista “Rolling Stone” ha intervistato l’attrice a luci rosse più conosciuta e discussa in Italia, la campana Valentina Nappi. Sul suicidio della collega statunitense la 27enne dalle idee progressiste e spesso al centro dello scandalo ha dichiarato:

Credo non se ne sia parlato quasi per nulla in Italia semplicemente perché August Ames non è famosa in Italia. E di persone comuni che si suicidano nel mondo ce ne sono diverse. Appena ho ricevuto la notizia non ho pensato nulla di particolare: non amo le reazioni ‘di pancia’ e preferisco informarmi anziché farmi idee basate su preconcetti e informazioni approssimative“.

Sul mondo a luci rosse fa alcune confessioni che spiazzano chi poco se ne intende di questa realtà parallela, ma più simile alla normalità di quanto si possa lasciar pensare:

Nella nostra società le donne ‘vendono’ a carissimo prezzo la loro sessualità; ancora oggi, anche nei paesi più progrediti come quelli scandinavi, la maggior parte delle donne afferma di non voler far sesso senza amore se non in qualche raro caso eccezionale. L’ attrice a luci rosse invece rappresenta con la propria arte il sesso facile, ‘cheap’ (pensa alle sceneggiature in cui ti scopi il fattorino, l’idraulico ecc.), e questo è mal visto dalla maggioranza delle donne che pretendono, quantomeno in senso allusivo, una dedizione potenzialmente infinita“.

La questione della Ames è molto più profonda di quel che si  è subito pensato. L’attrice soffriva di depressione e di un disturbo bipolare e aveva raccontato di non esser riuscita a trovare uno psicoterapeuta disponibile a prenderla in cura. In merito al malessere di una donna che fa questo lavoro la Nappi fa una dichiarazione sconcertante:

Una p****star ha meno diritto a essere triste? Direi semplicemente che ha meno diritto di esistere“.