Vincenzo e Luisa Lepre, figli di Carmine, ucciso in un agguato nel settembre del 2014, sono stati arrestati intorno alle 12.30 di venerdì perché sorpresi a spacciare in casa nella zona del Cavone, un’area che si estende sopra la parte iniziale di via Toledo, proseguendo per piazza Dante, via Pessina, fino al Museo Nazionale.
I due, rispettivamente di 30 e 32 anni, già noti alle forze dell’ordine, sono stati sorpresi dagli agenti del commissariato San Ferdinando al termine di indagini minuziose. Dovranno rispondere di detenzione al fine di spaccio di sostanza stupefacente, in concorso. Vincenzo e Luisa sono nipoti del boss del Cavone Ciro Lepre ‘o sceriffo, arrestato nel 2012 e condannato a 12 anni per estorsione. Negli ultimi mesi le sue condizioni di salute si sono aggravate tanto da spingere la moglie a lanciare un appello: “Mio marito sta morendo, salvatelo”.

Gli agenti sono intervenuti in via Francesco Saverio Correra, presso le abitazioni dell’uomo e della donna poste nello stesso stabile, dove entrambi confezionavano e vendevano droga. In seguito alla perquisizione, all’interno di un mobile del soggiorno, nell’abitazione del 30enne, i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato un bilancino di precisione, la somma di 2mila euro e delle buste trasparenti in cellophane. All’interno dell’abitazione della donna, sono state rinvenute le chiavi di un locale terraneo adibito a deposito nella disponibilità dei due. Dal successivo controllo effettuato presso il deposito, in vico San Domenico Soriano, i poliziotti, hanno rinvenuto e sequestrato all’interno di un borsello azzurro, tre involucri in cellophane contenenti poco meno di 140 grammi di cocaina, ancora da confezionare. Entrambi sono stati condotti in carcere.

