In arrivo una nuova mazzata per Luigi Cutarelli, Antonio Buono, Mariano La Torre e Ciro Perfetto
Il massimo della pena per i quattro componenti del commando di fuoco che il 6 settembre del 2015, alle 4 del mattino, furono protagonisti delle ‘stesa’ in piazza San Vincenzo nel Rione Sanità costata la vita al 17enne Gennaro Cesarano. Queste le richieste del magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli Enrica Parascandolo che nel corso della requisitoria ha anche sottolineato il clima di assoluta omertà che ha caratterizzato le indagini. Omertà che nel giorno degli arresti dei killer fu rimarcata anche dall’ex procuratore di Napoli Giovanni Colangelo:
“Neanche gli amici di Genny, quelli che erano in piazza con lui, hanno dato una mano nelle indagini”.
Chiesto l’ergastolo per i giovani killer del clan Lo Russo Luigi Cutarelli, Antonio Buono, Mariano La Torre e Ciro Perfetto. Sedici anni invece per il boss Carlo Lo Russo, ritenuto il mandante della “stesa” e da circa un anno passato a collaborare con la giustizia consentendo, con le sue dichiarazioni, di chiudere l’inchiesta sulla morte di Genny. Del gruppo di fuoco faceva parte anche un altro giovane: Vincenzo Di Napoli, 25 anni, ucciso nel dicembre del 2015 a Miano
La stesa venne organizzata dai Lo Russo in risposta a quella commessa dagli uomini legati al clan Esposito-Genidoni del Rione Sanità nel territorio di Miano, non molto distante dall’abitazione del boss, situata in via Janfolla. Quella notte in piazza c’era un gruppetto di ragazzini che – così come sottolineato dall’ex procuratore Colangelo – “rivendicavano il proprio diritto a stare insieme, in strada, nel loro quartiere”. Il commando, che era alla ricerca degli uomini che facevano capo al boss Pierino Esposito (ucciso nel novembre del 2015), entrò in azione a bordo di tre scooter esplodendo ben 24 colpi d’arma da fuoco partiti da tre pistole di diverso calibro (9×21, 7×65 e 356), uno dei quali ha ucciso Genny. Un’azione di fuoco che avrebbe potuto provocare altre vittime.
Intanto nella giornata di ieri – così come riportato da Cronache di Napoli – i giudici della Corte d’Assise di Napoli hanno condannato a 24 anni Luigi Cutarelli (nella foto a sinistra), 22 anni, a 20 anni di reclusione per l’omicidio del cugino di secondo grado Francesco Sabatino, ucciso con 25 coltellate nel 2013, il cadavere venne però ritrovato nell’ottobre in una zona abbandonata di Chiaiano (sulla salita del Frullone, direzione Policlinico) in avanzato stato di decomposizione. Sempre 16 anni per il boss pentito Carlo Lo Russo, ritenuto il mandante dell’omicidio. Assolto invece Antonio Buono (la cui richiesta di pena era di 24 anni). Nei confronti di Cutarelli, difeso dall’avvocato Domenico Dello Iacono, la DDA aveva chiesto una pena pari a 27 anni. I giudici gli hanno invece comminato 20 anni in primo grado perché è stata esclusa l’aggravante della finalità mafiosa.
Luigi Cutarelli e Ciro Perfetto sono stati già condannati in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di Pierino Esposito, boss del Rione Sanità, avvenuto nel novembre del 2015. Per lo stesso delitto il giudice ha comminato 16 anni al boss pentito Carlo Lo Russo, 20 a Rosario De Stefano e 12 anni ad Antonella De Musis, compagna del boss dei Capitoni.
