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Case d’appuntamento con trans e prostitute, indagato il nonno di Fortuna Loffredo

Per Vincenzo Guardato disposto l'obbligo di dimora

C’è anche il nonno di Fortuna Loffredo tra i tre destinatari della misura cautelare eseguita questa mattina dai carabinieri della stazione di Casagiove (Caserta) nell’ambito di un’indagine della procura di Santa Maria Capua Vetere.

Associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione nell’hinterland casertano: queste le accuse nei confronti di Antonietta Zuppa, Luigi Romano e Vincenzo Guardato (padre di Domenica Guardato, mamma di Fortuna, la bimba di sei anni morta dopo essere stata lanciata dall’ottavo piano di una palazzina di edilizia popolare nel Parco Verde di Caivano). I primi due sono finiti agli arresti domiciliari mentre per Guardato il gip del Tribunale sammaritano ha disposto l’obbligo di dimora.

IL VIA GRAZIE A UNA LUCCIOLA – I tre indagati – secondo quanto ricostruito dalla procura diretta da Maria Antonietta Troncone – gestivano diversi appartamenti dove all’interno prostitute e transessuali svolgevano attività di meretricio. E’ stata proprio la denuncia di una lucciola, sorpresa lo scorso mese di gennaio in una casa di appuntamento a Casagiove, a far scattare le indagini dei carabinieri. La successiva attività investigativa ha accertato l’esistenza di una organizzazione con una struttura ben definita, caratterizzata da una netta divisione dei compiti e finalizzata a reperire alloggi da subaffittare, a prezzi sproporzionati rispetto a quelli di mercato, a prostitute e trans per l’attività di prostituzione.

I RUOLI – Antonietta Zuppa – secondo quanto accertato nelle indagini coordinate dalla procura di Santa Maria Capua Vetere – si occupava di procurarsi gli appartamenti da affittare successivamente alle prostitute nonché pagare le utenze dei servizi di prima necessità (acqua e luce). Luigi Romano aveva il compito di procacciare clienti mediante l’inserimento di annunci su internet per pubblicizzare la presenza di donne e trans disponibili per incontri a pagamento. Vincenzo Guardato era colui che si interessava prevalentemente della gestione degli appartamenti, dell’approvvigionamento del materiale necessario all’esercizio dell’attività di meretricio nonché degli ordinari spostamenti della ragazze.

PRESTANOME E CASE SEQUESTRATE – Ad aiutare i tre indagati vi erano anche altri soggetti che in cambio di un corrispettivo economico si intestavano i contratti di locazione o fornivano assistenza alle prostitute, garantendo anche la pubblicazione, dietro pagamento, di annunci sul sito “Bakekaincontri” per procurare appuntamenti, accompagnandole e prelevandole sistematicamente dal luogo di lavoro. Nel corso delle indagini sono state sequestrate diverse abitazioni ubicate a Caserta, Casapulla e San Nicola La strada, adibite a casa d’appuntamento all’interno delle quali si prostituivano donne e trans, generando un forte allarme sociale tra i residenti.