La notizia risale al luglio scorso, quando una giovane di 37 anni denunciò attraverso il suo profilo Facebook di aver subito uno stupro nel cuore di Chiaia, nell’androne del palazzo di un B&B a via San Pasquale in cui era ospite. In un lungo post descrisse quegli attimi di terrore, definendo la scena simile a quella del film di Arancia Meccanica. Gli agenti del commissariato San Ferdinando a seguito di una lunga indagine hanno scoperto che non ci fu nessuno stupro.
“Sembrava una scena da arancia meccanica. Sono stati tre uomini sui venticinque anni: maglietta e pantaloncini con una catena da chiavi appesa alla tasca e un marcato accento napoletano, nessun tatuaggio. Mi hanno spinto nel portone e mi hanno detto ‘Ora ci divertiamo’”, inizia così il lungo post che la 37enne siciliana pubblicò sul social network. Nel giro di poche ore ricevette molti messaggi di solidarietà.
Ci fu pure chi si domandava per quale motivo la donna non denunciò tutto alla polizia, invece di scriverlo sul suo profilo. A distanza di due mesi si è scoperto che quella violenza non è mai avvenuta. La presunta vittima aveva raccontato di essere stata avvicinata da tre giovani nell’androne del palazzo al buio quando era scesa a buttare la spazzatura e che era intervenuto un uomo in sua difesa, che però non sapeva chi fosse. Le forze dell’ordine visionando le telecamere di videosorveglianza hanno identificato tutte le persone che quella notte sono entrate e uscite dal palazzo, ma tra di loro non c’erano i presunti violentatori. A smontare il racconto della donna c’è anche un dettaglio, le luci nel palazzo si accendono in automatico ogni qualvolta passa qualcuno e restano accese se i sensori captano una presenza, dunque è impossibile che l’androne non fosse illuminato, come invece aveva raccontato l’ospite del B&B. In più la spazzatura non l’avrebbe mai gettata nell’apposito contenitore e lo prova un sms inviato alla proprietaria della struttura dopo la sua partenza, in cui si scusava di aver lasciato il sacchetto in camera e la ringraziava per lo splendido soggiorno avuto.
L’indagine ha smontato pezzo per pezzo tutta la denuncia della 37enne, che ora potrebbe essere accusata di simulazione di reato. Non si sa per quale motivo abbia deciso di inventarsi una storia simile, se per puro spirito di protagonismo o per voler gettare fango sulla città di Napoli.