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17 casi di Chikungunya, stop alle donazioni di sangue a Roma: appello alle altre Regioni

Dopo i 17 casi di Chikungunya verificatisi a Roma e nel comune di Anzio, il Centro nazionale sangue e della Regione Lazio hanno deciso di bloccare le donazioni da parte dei residenti nella Asl Roma 2, in cui vivono all’incirca 1,2 milioni di persone. Il provvedimento è esteso anche ad altri cittadini italiani, che sono stati a Roma dal 25 agosto in poi.

Una misura importante che serve a evitare il diffondersi di questa malattia tropicale trasmessa dalle zanzare tigre, insetto la cui presenza in Italia è massiccia, soprattutto nelle zone maggiormente umide. La chikungunya è una patologia virale che provoca sintomi molto simili a quelli dell’influenza e in alcuni casi anche forti dolori articolari o altre complicazioni. Motivo per cui è importante fermare il diffondersi del contagio.

Interrompere le donazioni di sangue è l’unica misura al momento disponibile per evitare che sia trasfuso plasma infetto. Non ci sono test in grado di riconoscere la presenza di questo virus nel sangue, quindi ha un alto tasso di trasmissione. Per il resto del Comune di Roma e del Lazio sarà possibile continuare a donare il sangue, ma la sacca ematica sarà messa in quarantena per 5 giorni, al termine dei quali sarà contattato il donatore per sapere se si sono presentati i sintomi della malattia, in caso negativo il sangue potrà essere dato alle strutture.

Le altre Regioni, invece, si stanno mobilitando in queste ore per aiutare il Lazio, donando 200-250 sacche di sangue al giorno per evitare che non si raggiunga la quantità necessaria. Molte associazioni di donatori, infatti, in queste ore stanno lanciando appelli per aumentare le donazioni.