La Juve ha scelto Allegri e non te. Il Milan ha investito una valanga di milioni e ti ha regalato la fascia di capitano. Sei il giocatore più pagato della serie A (7,5 milioni a stagione) insieme a Gonzalo Higuain. Sei sotto 4-1. Stai giocando male. E sei vicino alle prime pesanti critiche della stagione.
Tutto questo calderone, che per chi gioca a questi livelli e con queste responsabilità è sempre dietro l’angolo, ha provocato una delle reazioni più sorprendenti (e sbagliate) degli ultimi anni. Leonardo Bonucci contro Ciro Immobile. Il bomber di Torre Annunziata che ha umiliato il Milan cinese con una tripletta e una prestazione da applausi.
Sarà stato il pallonetto da lontano, oppure il rimbrotto a Kalinic per aver accentuato un contato nell’area di rigore laziale. Oppure ancora l’atteggiamento in campo eccessivamente agonistico, anche nei minuti finali. Fatto sta che Ciro Immobile, dopo una prestazione superlativa e una tripletta storica, torna a casa senza essersi scambiato la maglietta con Leonardo Bonucci solo perché quest’ultimo ha alzato un po’ troppo la voce dopo una cocente sconfitta e una prestazione incolore.
Succede anche questo in serie A. Succede anche questo ai massimi livelli calcistici. Succede anche questo al giocatore più pagato del campionato. Non riuscire ad accettare la sconfitta e prendersela con il compagno di Nazionale al primo pretesto buono, anche se ti chiede la maglietta magari per ricordare una giornata da incorniciare.
Stai tranquillo Ciro. Proveremo a organizzare noi una colletta per portarti la “19” del Milan direttamente a Formello. Al signor Bonucci chiediamo soltanto di limitarsi a giocare a calcio e risparmiarci sceneggiate simili, da bambino viziato e onnipotente.
