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Muore a piazza Garibaldi in attesa dei soccorsi, le chiamate al 118 inascoltate

L’episodio risale alla serata del 3 agosto, quando Mario D’Aiello, 42 anni, ha accusato un malore a piazza Garibaldi, davanti all’ingresso della stazione centrale. Si è accasciato al suolo e ha iniziato a vomitare sangue, i passanti hanno avvertito la vigilanza, che ha chiamato immediatamente i soccorsi.

La prima chiamata è partita alle 21.00 e l’ambulanza è arrivata soltanto alle 21.30, dopo mezz’ora, ma per Mario non c’era più nulla da fare, era già morto. Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca ha voluto un’inchiesta svolta da una commissione interna dell’ospedale Cardarelli e adesso per 4 infermieri e un medico è stato avviato un provvedimento disciplinare.

Gli operatori del 118 a cui la prima chiamata è arrivata alle 21.00 hanno risposto per venti minuti: “Non ci sono ambulanze, sono tutte impegnate“. L’ultima telefonata, quella più tragica è delle 21.20: “La persona è in fin di vita, è privo di coscienza, vomita sangue“.  La risposta era sempre la stessa, a un certo punto un operatore ha anche detto: “Ci son altere 6 persone che aspettano“. E purtroppo era davvero n fin di vita.

Dall’indagine interna della Regione è emerso che c’erano due postazioni disponibili, “La Scampia” e “La Loreto Crispi”. Poi dalle analisi si è scoperto anche che gli operatori del 118 avevano attribuito un codice giallo, quando in realtà sarebbe dovuto essere un rosso.
Si dice avvilito il direttore della centrale operativa del 118, Giuseppe Galano a radio Capital:
Questa cosa è imperdonabile. Non so se quell’uomo si poteva salvare, ma dovevamo dargli una chance“. E poi ha aggiunto:
Quegli operatori non sono stati ancora sospesi perchè devono attendere esito dell’inchiesta disciplinare. Continuano a rispondere al 118 anche se sembra incredibile“.
Soltanto dopo che il consiglio di disciplina terminerà la sua indagine si conoscerà la sorte dei 4 infermieri.