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Napoli, uomo muore alla stazione centrale in attesa dei soccorsi: 5 indagati

È arrivato l'esito dell'inchiesta interna voluta dal governatore De Luca

Mario D’Aniello si trovava la sera del 3 agosto fuori la stazione centrale ad aspettare un amico. All’improvviso è stato colto da un malore che lo ha costretto al suolo. Poi i dolori  che gli hanno fatto vomitare sangue. I presenti hanno immediatamente avvertito la vigilanza che ha chiamato i soccorsi. Erano le 21, l’ambulanza è arrivata alle 21.30 dopo mezzora. Marco non ce l’ha fatta, all’arrivo del 118 era già morto.

Adesso, dopo un’inchiesta svolta dalla Commissione interna dell’ospedale Cardarelli voluta dal Presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, rischano il licenziamento un medico della Croce Rossa e 4 infermieri, l’accusa è di mancato soccorso. L’indagine è stata coordinata dal Dott.re Ciro Galano, responsabile della centrale operativa del 118. Dall’indagine, come riportato da Il Mattino, è emerso che due ambulanze, site rispettivamente una a Scampìa ed un’altra alla postazione Crispi, erano disponibili e avrebbero potuto aiutare in tempo l’uomo soccorso invece venti minuti dopo la chiamata.

“La prima ambulanza è rimasta libera dalle ore 20.39 alle 23.57 mentre la seconda dalle 19,47 alle 21.36“, tuttavia i quattro operatori in servizio e il medico indagati, hanno affermato che “nella fascia oraria dalle 21.02 alle 21.21 non era possibile inviare ambulanze perché le tredici postazioni attive erano impegnate in altri interventi“. Adesso i 5 rischiano dal provvedimento disciplinare (censura o sospensione) fino al licenziamento con preavviso o senza preavviso.

Dopo aver effettuato le indagini interne, abbiamo avuto l’inspiegabile certezza che il comportamento degli operatori non è stato adeguato. Ho denunciato prima l’accaduto alla commissione costituita da De Luca, poi ho avviato la procedura disciplinare“, ha dichiarato Galano.