Dopo la tragedia di Castellammare di Stabia, in cui un bambino è morto subito dopo il parto presso l’ospedale San Leonardo, un’altra coppia sta vivendo questo calvario a Ponticelli. A raccontarlo è Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi e componente della Commissione Sanità.
“A distanza di poche ore dalla morte del bambino nell’ospedale di Castellammare di Stabia, un’altra giovane coppia deve fare i conti con il dolore atroce della morte del figlio che, stando alla denuncia, sarebbe stata causata da una gestione sbagliata del parto nella clinica Villa Betania di Ponticelli a Napoli. Se i fatti fossero confermati dalle prime indagini, i responsabili della clinica, convenzionata con il servizio sanitario pubblico, dovrebbero sospendere immediatamente i protagonisti di questa vicenda e valutare l’ipotesi del licenziamento immediato per evitare il rischio di altri casi simili“, questo il messaggio di Borrelli.
I genitori hanno sporto denuncia e l’autopsia chiarirà cosa è realmente accaduto al piccolo e a verificherà se l’operato dei medici è stato corretto. Il padre del bambino si è rivolto al consigliere Borrelli, a cui ha spiegato cosa è accaduto:
“Hanno fatto partorire mia moglie dopo 16 ore dalla rottura dalle acque e a distanza di quasi tre ore dall’aumento della febbre fino a 40° per un’infezione del liquido amniocentico che era ormai compromesso. Il bimbo non era nella posizione giusta per nascere, ma l’ostetrica continuava a insistere per il parto naturale fino a quando è arrivato un medico anziano che ha cominciato a gridare chiedendo un taglio cesareo immediato“.
Borrelli ha poi aggiunto che quel taglio cesareo è stato fatto, ma ormai era troppo tardi perché il bambino è morto dopo tre ore dalla nascita. Motivo per cui, sottolinea il consigliere:
“Va fatta la massima chiarezza sulla vicenda per dare giustizia al bimbo e ai suoi genitori e qualora, una volta accertate le responsabilità, non saranno prese le decisioni dovute, chiederò di valutare la sospensione o la
revoca della convenzione con il servizio sanitario regionale“.
Dal canto loro i dirigenti di Villa Betania attendono il risultato delle indagini della magistratura, sostenendo di non aver mai eseguito il parto cesareo alla donna, hanno poi espresso tutta la loro vicinanza alla famiglia che ha perso il loro bambino.