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La Juve e Higuain perdono un’altra finale, la “maledizione” dell’argentino ha colpito anche i bianconeri

Non solo due Coppa America e un mondiale che hanno caratterizzato in modo negativo la carriera di Gonzalo Higuain con la sua nazionale, da ieri questo infausto percorso sembra inseguire l’attaccante argentino anche a Torino, sponda Juventus. Dopo la finale di Champions League persa a Cardiff contro il Real Madrid, Il Pipita e la sua squadra sono riusciti a ripetersi anche con la Lazio allo stadio Olimpico, scenario che ha visto trionfare i biancocelesti nella finale di Supercoppa Italiana.

La Juventus è arrivata nel peggiore dei modi nella capitale, dopo tutte le polemiche generate dalla sconfitta contro i Blancos di Cristiano Ronaldo e Zinedine Zidane. Poi si sono messe le rotture con successive partenze di Dani Alves Leonardo Bonucci che non sono stati proprio carini nel come hanno detto addio alla Vecchia SignoraMassimiliano Allegri nell’anno del suo 50esimo compleanno ha inaugurato la stagione facendosi il peggiore dei regali: la perdita di un trofeo.

Ma non è tutto, sembrerebbe che le macumbe dei napoletani, con estrema simpatia e superstizione, abbiano in qualche modo “colpito” anche Higuain, uscito (per fortuna) intatto fisicamente dalla scorsa stagione, ma del tutto inconcludente nelle partite decisive giocate dalla sua squadra. Certo i gol dell’argentino hanno fatto comodo in campionato e Coppa Italia (ahimè realizzati anche contro il Napoli) ma se la Juventus con il suo acquisto avrebbe voluto fare il salto di qualità anche in Europa, possiamo dire che per ora l’obiettivo è fallito.

Di questo passo sembrerebbe che i bianconeri siano capaci di giungere in fondo a tutte le competizioni, ma alla fine arrivano secondi e incompiuti con un bomber da 90 milioni incapace di fare la differenza nelle finali. A questo punto, io che non sono superstizioso, vado a bollire l’acqua del mio calderone per poi girarla con la mia mitica cucchiarella. La stagione che sta per iniziare è troppo importante per gli azzurri e dopodomani c’è l’atto numero uno della nostra prima finale. Vietato sbagliare o a Torino qualcuno troverà nel suo grigiore cromatico il tempo per farsi qualche risata.