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Omicidio Vincenzo, l’intervista-choc: “Dopo il massacro Ciro è venuto al mio matrimonio: cantava e ballava”

“Sorrideva, ballava, cantava e già aveva massacrato Vincenzo”. E’ l’intervista che Alessia Cinquegrana, la prima sposa trans a indossare in Italia l’abito bianco e a dire si in una cerimonia religiosa al suo Michele Picone, ha rilasciato a Daniela De Crescenzo per Il Mattino. Alessia, anche lei come Heven Grimaldi residente ad Aversa, dopo essersi sposata con rito civile lo scorso 27 aprile in comune, ha festeggiato con 120 persone il 13 luglio nella celebre location della Sonrisa di Sant’Antonio Abate.

FONTE FOTO IL MATTINO

IL RACCONTO DI ALESSIA – Al matrimonio erano invitati anche Heven e Ciro Guarente, il 35enne ex militare ora dipendente civile della Marina che nei giorni scorsi ha confessato il delitto di Vincenzo Ruggiero, 25 anni, sezionato con la motosega e murato all’interno di un garage di Ponticelli (ancora non sono stati ritrovati la testa e un braccio).  “L’assassino – spiega Alessia- ha partecipato al mio matrimonio. Ciro si è comportato normalmente, era sorridente, cantava, ballava. E già aveva massacrato Vincenzo. Se avessi anche lontanamente sospettato che Ciro era un assassino non gli avrei certo permesso di partecipare alla giornata in cui ho coronato il sogno della mia vita. Io l’abito bianco lo aspettavo da bambina”, racconta Alessia.

PURE LA SERENATA – “Ciro, che noi chiamavamo “Ciro-Ciro” perché è piccolo e basso, mi è sempre sembrato un ragazzo normale, allegro, socievole”. Un ragazzo che dopo aver massacrato Vincenzo e tentato di occultare il cadavere, inviava note vocali e prendeva in giro i due sposini, Alessia e Michele, mentre erano in viaggio di nozze. “Ciro-Ciro” aveva ucciso il 25enne che lavorava come commesso per la Carpisa nel centro commerciale Campana e qualche giorno dopo era andato a cantare la serenata insieme a Michele sotto al balcone della sposa.

“NON PARLIAMO DI VINCENZO” – “Avevano litigato, poi si stavano riavvicinando, ma lui era inquieto – racconta Alessia – mi diceva che Heven gli sembrava strana, distante. A volte era turbato, ma poi un attimo dopo rideva, scherzava… Anche al matrimonio non voleva sentire parlare della sparizione di Vincenzo, ma per il resto era tranquillo”.