Un articolo di Livia Hengel smentisce le recenti affermazioni del ‘The Sun’ in un botta e risposta nato dopo che il tabloid britannico ha definito la città partenopea tra quelle più pericolose al mondo in una classifica, alquanto arbitraria, dove Napoli viene paragonata a delle realtà molto lontane da quella della città italiana.
“La città è perseguitata dalla sua nomea di essere malfamata, dipinta da coloro che vivono in altre parti dell’Italia come luogo senza legge che è meglio evitato. I turisti che volano nell’Aeroporto Internazionale di Napoli tendono ad andare direttamente sulla costiera amalfitana. Il capoluogo partenopeo – prosegue il pezzo – ha arte, cultura, cibo famoso in tutto il mondo e fascino immenso: dovrebbe essere invaso dai visitatori. Il fatto che non lo sia è dovuto alla sua reputazione. eppure negli ultimi anni la città ha compiuto enormi passi in avanti nel cambiare l’immagine” ha scritto l’autrice, dipingendo una città lontana dagli stereotipi dopo i recenti incendi che hanno devastato tutta l’area vesuviana. “Grossi sbuffi di fumo oscurano il cratere del Vesuvio e le città sottostanti. I roghi che hanno sconvolto il famoso vulcano di Napoli, la scorsa settimana, hanno puntato l’indice sulla vulnerabilità della terza città più grande d’Italia” esordisce, poi prosegue: “Anche la vicina Costiera Amalfitana è stata colpita, ma l’immagine del Vesuvio in fiamme ha attirato comprensibilmente di più l’attenzione. Grazie agli sforzi delle autorità, i roghi sono stati estinti. Ma hanno tracciato inevitabili confronti con l’eruzione vulcanica del 79 dC che ha spazzato via Pompei ed Ercolano; hanno ricordato al mondo il lato più oscuro di Napoli e una reputazione che la città ha da tempo cercato di ripulire. Si pensa che siano stati appiccati deliberatamente”.
Il giornale parla anche del particolare legame dei cittadini con il Vesuvio, simbolo della città e poi del turismo, specificando che non c’è momento migliore per visitare la città “Negli ultimi anni Napoli si sta avviando verso una sorta di rinascita culturale. L’energia in città in questo momento è palpabile”.
