Voce di Napoli | Navigazione

Serena, la ‘fata turchina’ di Dimaro: tatuaggi e passione per il suo Napoli

Si chiama Serena Maria Di Martino, originaria di Castellammare di Stabia, comune in provincia di Napoli, ma trapiantata in Emilia Romagna da anni, dove insegna alla scuola primaria. E’ una tifosissima del Napoli e in questi giorni è una delle più scatenate nel ritiro azzurro a Dimaro.

Serena vive a Ferrara e insegna in una scuola di Pieve di Cento, piccola frazione in provincia di Bologna. Capelli biondi ma con qualche tratto azzurro “in onore del Napoli” e un tatuaggio a forma di sole con al centro la “N” della sua passione calcistica. “Al nord a tutti quelli che mi chiamano terrona rispondo così: “terroni non ci sono paragoni”. Questo lo slogan della maestra che ama presentarsi allo stadio con cappelli vistosi “in stile Regina Elisabetta”.

Serena è arrivata in Val di Sole dopo un viaggio interminabile. “Son partita da Ferrara – racconta ai microfoni di Voce di Napoli -, sono andata a prendere a Napoli i miei genitori e mia sorella, poi siamo ritornati a Bologna e infine siamo venuti qui a Dimaro. Un viaggio lunghissima ma diciamo che l’attesa aumenta il desiderio, no?”.

L’insegnate che ama definirsi “un raggio di sole nella valle di nebbia” è una che di calcio ne capisci. Segue diverse trasferte degli azzurri in Italia e per la prossima stagione ha un consiglio speciale per Maurizio Sarri. “Diciamo che quest’anno è arrivato il momento di vincere qualcosa. Siamo qui per incitare i nostri beniamini e fare qualche domanda a Sarri perché vorremmo vedere un Napoli più camaleontico e competitivo rispetto allo scorso anno. Non però a livello di interpreti – precisa – ma per quanto riguarda il modulo. Vorrei vedere il Napoli che cambia modulo anche a partita in corso”.

“Il mio tifo – continua – è passione e identità. E’ nato quando ero piccola con Maradona e adesso voglio ritornare a vincere qualcosa, è arrivato il momento”. Tifosissima del Napoli ma anche insegnate della scuola primaria. Serena non dimentica infatti il suo ruolo. “Ai miei alunni insegno soprattutto una competitività leale. Loro tifano per squadre diverse, soprattutto Bologna, ma la mia soddisfazione è soprattutto vederli simpatizzare per il Napoli. Quando il lunedì vado a scuola e Insigne e compagni hanno vinto, i miei alunni fanno festa, mi regalano braccialetti e disegnini azzurri. Addirittura una volta venne ai colloqui con i genitori il papà di una bambina, Francesca, e mi colpì con le sue parole. Mi disse che la figlia un giorno era tornata a casa e aveva chiesto alla famiglia di tifare per il Napoli perché è una squadra solare e i colori azzurri sono belli. Ovviamente è inutile dire per quale squadra tifava suo padre. Una squadra che ha colori tristi, in bianco e nero…”.

Dal minuto 26, l’intervista alla tifosa azzurra: