Lo stupro di gruppo a Sant’Antimo, nell’area nord di Napoli, veniva perpetrato a discapito di una ragazza di 14 anni con un lieve disturbo mentale. La vittima veniva condotta all’interno di un appartamento disabitato, nella palazzina in cui viveva uno dei suoi stupratori, e qui veniva spogliata e costretta a degli abusi.
Quei ragazzi che la conducevano nel luogo degli orrori abitavano nel suo stesso quartiere. Tre giovani, due di 19 e 21 anni colpevoli degli stupri, e l’altro che faceva da “palo” per evitare che potesse arrivare qualcuno e coglierli di sorpresa. La vittima veniva condotta contro la sua volontà all’interno dell’appartamento, dopo averle fatto del male i carnefici la deridevano con post vergognosi su Facebook. E’ stato poi il modo strano di reagire della ragazza ad impensierire i genitori che a quel punto si sono rivolti ai Carabinieri per sporgere denuncia. Grazie all’ausilio di una psicologa è stato possibile ricostruire i terribili episodi a cui la 14enne era obbligata a partecipare tra agosto e settembre dello scorso anno.
I Carabinieri, su ordine del Gip del Tribunale di Napoli Nord, hanno arrestato due ragazzi di 19 e 21 anni resistenti a Sant’Antimo per violenza sessuale di gruppo ai danni di una minore di 14 anni. I due indagati sono finiti ai domiciliari. L’inchiesta è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord e dal Tribunale per i Minorenni di Napoli.
