Nella stessa scuola nel 2015 i carabinieri hanno trovato 30 chili di hashish e una bomba al plastico radiocomandata. Due anni dopo a Torre Annunziata, presso l’Istituto tecnico per geometri Cesaro – Vesevus in via Volta, militari e polizia sono intervenuti per impedire che la situazione degenerasse tra genitori, studenti e professori. Il motivo? I voti di fine anno sono usciti prima dell’esposizione ufficiale dei quadri. Scrutini chiusi, giudizi non pubblicati eppure sulle principali applicazioni di messaggistica sono iniziate a girare le foto dei quadri fantasmi.

Secondo quanto riportato da Il Mattino, il caos che si è venuto a creare nell’istituto è conseguenziale alle presunte minacce ricevute da un professore da parte di uno studente che ha saputo di essere bocciato prima dell’esposizione dei quadri. I sospetti sono diventati più forti nel momento in cui si è scoperto che il professore e il ragazzo sono quasi vicini di casa. Il docente sarebbe stato avvicinato dal giovane che gli avrebbe intimato di modificare il suo voto ritenuto troppo basso e colpevole di aver influito sulla sua bocciatura.
A quel punto viene accolta la richiesta del collega vittima della minaccia e la preside Rita Iervolino ha indetto un nuovo consiglio di classe, una seduta speciale per verificare lo stato delle cose alla luce di come la vicenda si è evoluta. A sessione conclusa sono stati stilati dei nuovi verbali e pubblicati i voti: la sostanza delle cose non è cambiata compresa le decisione che ha riguardato la bocciatura dello studente che avrebbe minacciato il docente. Nessun cambiamento per alcuno dei ragazzi, anche se il voto basso incriminato è stato alzato. Una scelta fatta per tutelare il docente vittima della minaccia.
La preside difende l’operato suo e dei professori. Ma la battaglia è appena iniziata, i genitori sono sul piede di guerra: denuncia alle forze dell’ordine e al Provveditorato. Una vicenda ancora poco chiara che avrà sicuramente una svolta nei prossimi giorni.
