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Jeffery Deaver: “Napoli? È una città eccitante”

Dopo che ha venduto milioni di copie nel mondo, tradotte in ben 25 lingue, il detective Lincoln Rhyme (il protagonista de “Il collezionista di ossa” portato sul grande schermo da Denzel Washington) arriva anche a Napoli. Infatti per la sua nuova crime story il celebre scrittore Jeffery Deaver ha scelto la città partenopea, “Perché ho ambientato qui il ‘Valzer dell’impiccato’? – il titolo del libro (ndr) – perché Napoli è una città eccitante, mi ricorda New York“.

Jeffery Deaver: "Napoli? È una città eccitante"Così tra i vicoli del centro storico e dei quartieri spagnoli si aggira un pericoloso serial killer a cui il famoso detective paraplegico da la caccia, con l’aiuto della compagna e collega Amelia Sachs. Una manna per i lettori napoletani che si troveranno ad immaginare i luoghi che quotidianamente vivono durante le loro giornate. Intervenuto alla rassegna Un’altra Galassia“, nella bellissima sede del Monastero delle 33 clarisse, l’autore Jeffery Deaver ha parlato un pò della genesi del romanzo, oltre che spiegare i motivi per i quali Napoli è stata scelta come ambientazione della storia. “Sono stato molte volte qui in città ed ho sempre pensato di ambientarvi una mia storia. Con questo libro era giunto il momento giusto. Napoli con la sua storia, il suo centro storico, il suo legame con il mondo dei morti – sembrerebbe che Deaver sia rimasto molto colpito dal Cimitero delle Fontanelle (ndr) – rappresenta una location perfetta. Inoltre si mangia e si beve bene, cosa per me fondamentale“.

Ma Deaver ha anche descritto come avviene il processo creativo e produttivo che lo porta a scrivere un romanzo, “Una volta definiti i personaggi e la trama della storia, le parole da scrivere arrivano da sole. Spesso mi chiudo in una stanza buia, da solo con il mio pc e scrivo con gli occhi chiusi, tanto non ho bisogno di toccare la tastiera“. Lo scrittore ha affermato che per lui è stato fondamentale anche il mestiere di giornalista, attività che gli ha dato modo di conoscere persone, fare domande e acquisire un metodo di scrittura incalzante e chiaro. Infatti proprio sul tema tra cultura di consumoalta cultura, Deaver ha affermato, “L’apetto più importante e cosa una storia susciti nei lettori. Se viene compresa, se emoziona, se colpisce attraverso i suoi personaggi. Spesso molte opere ‘alte’ restano incomprensibili al pubblico“.

Secondo l’autore il futuro del libro non è in declino, nonostante “l’enorme intrattenimento passivo a cui sono sottoposte le persone, questo perché il libro resta il più grande media che stimola l’immaginazione di chi legge. Il lettore vede le ambientazioni descritte nella storia, vede i personaggi e ne ascolta le voci“. Infine Deaver ha parlato delle differenze tra il metodo investigativo americano e quello italiano: “Fondamentalmente quello che caratterizza il nostro sistema è la rapidità e il ruolo della magistratura. In Italia, anche se minuziose, le indagini come i processi sono troppo lenti e le procure hanno un ruolo di primo piano, spesso anche rispetto alla polizia. Negli Usa, almeno nella fase delle indagini, è completamente diverso”.

Alla fine dell’incontro Deaver è stato molto disponibile con il pubblico al quale ha firmato le copie del romanzo Il valzer dell’impiccato. Una storia scorrevole, dal ritmo alto e che lascia il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina. Nel mezzo una Napoli contraddittoria, protagonista con l'”oscurità” dei suoi vicoli e con l’energia della sua gente. Niente di più verosimile.