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Tragedia all’Università, indagini in corso sulle ultime ore di vita di Gianluca

Aveva sostenuto una visita medica prima di recarsi in Facoltà e lanciarsi dal quarto piano dell’Università di Salerno, cadendo nell’atrio interno dell’edificio. Le indagini, condotte dai carabinieri della Compagnia di Mercato San Severino, puntano ad accertare cosa abbia portato Gianluca Cavalieri, 20enne originario di Campagna, a commettere l’estremo gesto nel primo pomeriggio di lunedì nel Campus di Fisciano.

 

Sono diversi gli aspetti che i militari proveranno a chiarire in queste ore per far luce sulla drammatica fine del giovane studente iscritto al primo anno di ingegneria informatica. Per prima cosa i carabinieri hanno acquisto il cellulare della vittima e di alcuni suoi amici, testimoni oculari della triste vicenda. Le indagini sono coordinate dalla procura di Nocera Inferiore e puntano a ricostruire le ore precedenti al suicidio del giovane.

Ha destato inoltre parecchio scalpore la foto del corpo del 20enne a terra agonizzante, prima dell’arrivo dei soccorsi, scattata da chi in quel momento era presente nell’atrio dell’Università. Foto pubblicata anche su alcuni organi di informazione, con i carabinieri che stanno cercando di risalire all’autore per approfondire ulteriormente la questione.

Quel che però più inquieta di questa terribile vicenda sono le voci, incontrollate e allo stesso tempo infondate, sull’ipotesi di suicidio legata al “Blue Whale“, il gioco della morte nato in Russia e diffuso da un servizio delle Iene che ha fatto molto discutere. Un “gioco” praticato da chi mentalmente ha qualche disturbo e Gianluca, stando alle testimonianze raccolte sul posto dai militari, era un ragazzo brillante, senza particolari problemi. Aveva superato brillantemente il primo esame con un bel 29 e, così come confermato da familiari e amici, era decisamente impensabile da parte sua un gesto così estremo.

Resta da chiarire che tipo di visita medica avesse sostenuto il 20enne prima di recarsi all’Università e togliersi la vita. Secondo quanto riporta l’edizione cartacea del Mattino, “Gianluca, appena uscito dallo studio medico aveva parlato con i suoi genitori e aveva spiegato loro l’esito del consulto. Lo aveva fatto con calma, senza ansia. Anche perché, in fondo, lo specialista non gli aveva detto nulla di diverso di ciò che Gianluca già non sapesse”.