La domanda che la maggior parte degli uomini si pone è la seguente: ‘Come capisco di piacere ad una donna?‘ E’ abbastanza difficile rispondere a tale quesito ma la questione diventa ancora più complicata se la donna di cui ci si è invaghiti è nata a Napoli. I suoi sguardi sembrano, infatti, il preludio di una felicità futura mentre il suo comportamento lascia intendere tutt’altro. Come risolvere questo intricato enigma? Semplicemente ascoltandola parlare. Il problema sorge nel momento in cui ci si rende conto che la dama favella solo in dialetto e che, purtroppo, non lo si mastica affatto.

Allora non resta che affidarsi al proprio intuito, alla fortuna o alle frasi che, di solito, le donne partenopee pronunciano per descrivere le qualità del proprio spasimante. Innanzitutto inizierò questa semplice lezione di cultura napoletana liberamente tratta dal Manuale di Napoletanità di Amedeo Colella stabilendo una semplice verità. Alle donne campane gli uomini spruceti non piacciono affatto. Chi sono costoro? Figuri non tanto loschi quanto piuttosto antipatici, difficili da digerire per chiunque i quali, una volta entrati nel raggio d’azione della damigella in questione, finiscono per essere odiati e man mano che il rapporto d’amicizia si approfondisce, aumenta il senso di indigestione che essi riescono a provocare nella controparte femminile.
Così si passa da un banale io nun ‘e pozz’ alliggerì’ a un più serio ‘ o tengo ncann. Se poi e l’antipatia cresce, non è affatto inusuale che la dama in questione pronunci frasi del tipo me sta ncopp’u stommaco o, peggio ancora, me sta ncopp’ ‘o cazzo. Se, invece, si è riusciti ad entrare nelle grazie della propria amata, allora vi capiterà d’ascoltare sul vostro conto affermazioni del tipo è ch’e cazz, ch’e cacchie, è pariatore o meglio ancora è ‘nu piezz ‘e pane. La dama di cui ci è invaghiti insomma tenderà a descrivere il proprio spasimate come un uomo allegro, felice e soprattutto sempre contento.
Quando purtroppo si è stati inquadrati il cattivo di turno, allora vi toccherà sopportare sul vostro conto appellativi che vanno da essere ‘nu piezz ‘e merda a un più crudele tene ‘e pile ‘ncoppe ‘o core. In quest’ultimo caso la donna in questione non vi sta affatto suggerendo una depilazione rapida e indolore perchè ormai il vostro sogno d’amore è naufragato ancora prima di vedere la luce. Se poi non potete fare a meno di essere noiosi, allora aspettate d’ascoltare frasi del tipo è ‘na palla, nu guaie e’ notte, oppure sta sempre cu nu muss asotto. No è mica poi così difficile?
