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Camorra, blitz a Mondragone: 32 arresti per droga e racket. I NOMI

Due diverse ordinanze che hanno inferto un colpo durissimo al clan operante nella comune di Mondragone (Caserta) e in altre zone limitrofe. Ben 35 i provvedimenti cautelari emessi dal Gip del tribunale di Napoli, eseguiti all’alba di questa mattina, tra le province di Caserta, Napoli, Milano e Pisa, dai carabinieri della Compagnia di Mondragone al termine di indagini articolate coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e, nello specifico, dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli.

Destinatari affiliati e persone ritenute nell’orbita del clan Fragnoli-Pagliuca-Gagliardi, ritenute responsabili dei reati di associazione di stampo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di stupefacenti, estorsione, detenzione e porto illegale di arma da fuoco e ricettazione. Reati aggravati dal metodo mafioso. Dei 33 indagati 27 sono finiti in carcere, 5 ai domiciliari e una persona è stata raggiunta dal divieto di dimora nel Lazio e in Campania.

STIPENDI DA CAPOGIRO – Droga ed estorsioni. Questo il pane quotidiano dell’organizzazione camorristica che – secondo quanto emerso dalla indagini  (intercettazioni, riprese video e servizi di osservazione e pedinamento) – acquistava ingenti partite di stupefacenti nei quartieri napoletani di Secondigliano e Fuorigrotta (probabilmente Rione Traiano) per poi smistarli nelle varie piazza di spaccio della zona. Ricostruiti anche gli assetti organizzativi del clan. Ogni piazza infatti doveva versare al sistema una quota fissa. I capi piazza e i pusher invece avevano introiti da capogiro: 500 euro i primi e 200 i secondi ogni volta che vendevano 25 dosi di cocaina, generalmente venduta a 80 euro al grammo.

IL RACKET DELLE SLOT – La secondo ordinanza riguarda soprattutto i numerosi episodi estorsivi che il clan ha realizzato anche dopo l’arresto del reggente Giuseppe De Filippis. Ben 14 gli episodi estorsivi commessi nei confronti di esercizi commerciali, imprese edili e, in particolare, installatori di slot machines.
Episodi estorsivi agevolati dalla metodologia mafiosa che prevedeva colpi d’arma da fuoco contro le saracinesche dei negozi che erano restii a versare al clan una quota per detenuti.
Peggio è andata però a uno degli installatori di slot  che operava sul territorio di Mondragone. L’uomo è stato selvaggiamente picchiato al fine di costringerlo al pagamento di 75 euro per ogni singola slot installata. “O paghi o non lavori più a Mondragone”. Questa la minaccia degli uomini del clan durante l’incresciosa aggressione.

I NOMI DEGLI ARRESTATI