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Gomorra 3, polemiche per le riprese nel cimitero di Chiaiano

L’attesa per la nuova stagione di Gomorra già si fa sentire tra i fan e i napoletani. In queste settimane la seconda serie di episodi è trasmessa su Rai 3, in modo tale da lanciare le nuove puntate. In città già si è assistito a diversi set allestiti per le riprese, come ad esempio quello del Vomero in via Kerbaker. Ma non mancano le polemiche in vista dell’inizio di questa terza stagione previsto a metà maggio.

Gomorra 3, polemiche per le riprese nel cimitero di Chiaiano

Infatti, secondo quanto dichiarato da Apostolos Paipais, presidente della VIII Municipalità di Napoli, la produzione della famosa serie tv avrebbe girato alcune scene nel cimitero di Chiaiano senza che l’istituzione ne fosse a conoscenza: “Questa mattina abbiamo appreso sconcertati delle riprese della fiction Gomorra nel quartiere Chiaiano. I mezzi della troupe stamattina hanno ostacolato l’ingresso della scuola media Aliotta, creando disagi alle famiglie e ai docenti. Abbiamo chiesto informazioni, poiché l’amministrazione comunale che ha rilasciato le autorizzazioni non ha ritenuto di avvertire la municipalità, poi ci siamo recati al cimitero di Chiaiano dove, senza rispetto per il luogo sacro, mezzi e uomini intenti nella registrazione delle scene della fiction, entravano ed uscivano con materiale cinematografico, rendendo profano uno dei luoghi simbolo della cultura Cristiana“.

Queste le dichiarazioni congiunte di Paipais con l’assessore Giovanni Pagano ed i consiglieri De Vito e Di Guida. Di conseguenza si sarebbero verificati dei contrasti tra la municipalità e il comune di Napoli, piuttosto che tra le istituzioni e la produzione della serie Gomorra. “Ci siamo immediatamente dissociati insieme ai cittadini locali, in quanto il flusso continuo di mezzi di produzione creava disagi alla viabilità e alla quiete pubblica. Abbiamo chiesto la documentazione con le relative concessioni che hanno permesso ad una troupe di accedere all’interno del cimitero per le riprese di una serie sulla criminalità organizzata, atto a dir poco profano. Nessun attacco nei confronti di chi lavora, però bisogna avere maggiore organizzazione, non si possono invadere aree cittadine in questo modo, senza rispetto per luoghi e persone“, conclude il comunicato.