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Movida violenta, spara ai baretti di Chiaia: il racconto del 16enne

Ha deciso di costituirsi il ragazzo di 16 anni che sabato notte ha sparato a un giovane di 19 anni nella zona dei baretti di Chiaia, in via Bisignano. Da una prima ricostruzione è subito apparso che si trattasse di un raid punitivo, commesso da due amici, entrambi minori, contro la vittima che è stata colpita dallo sparo. Gli agenti del commissariato di San Ferdinando avevano fermato subito il complice della persona che aveva sparato.

Movida violenta, spara ai Baretti di Chiaia: il racconto del 16enne

Dopo un paio di giorni il 16enne ha deciso di consegnarsi spontaneamente alla polizia, così accompagnato dal suo avvocato, Mario Covelli, si è recato al commissariato per costituirsi. Il ragazzo, originario dei Quartieri Spagnoli, pare sia imparentato con esponenti del clan D’Amico- Ricci, operante nella zona a ridosso di via Toledo. Portato al centro di prima accoglienza, ha rilasciato le dichiarazioni su quanto accaduto davanti al Gip del Tribunale dei Minori.

Nell’udienza per la convalida dell’arresto ha raccontato la sua versione dei fatti, spiegando, come prima, cosa che non si è trattato di una spedizione punitiva nei confronti del 19enne.
Non avevamo un appuntamento chiarificatore con quello con cui abbiamo litigato. Anzi. Lo abbiamo incontrato per caso, c’era stato un precedente litigio tra il mio amico e la vittima della sparatoria, quello che è rimasto ferito a una gamba. C’era stato un litigio per storie di femmine, delle tarantelle per questioni di ragazze, fatto sta che il mio amico gli sferra uno schiaffo, lui si scaglia contro di me, io sto per avere la peggio, quando estraggo la pistola e faccio fuoco. Sparo alle gambe, lo faccio solo per togliermelo di dosso“.

Ha giustificato gli spari, dicendo che l’avrebbe fatto solamente per difendersi. Quando gli è stato domandato come mai fosse armato, ha raccontato di aver trovato la pistola sotto un’automobile nei pressi di casa sua e avrebbe deciso di prenderla. Spiegazione a cui il Gip non ha creduto, ha infatti confermato l’arresto e trasferito il ragazzo nel carcere minorile di Nisida. Il legale del 16enne è pronto a presentare le carte per il Riesame, sottolineando la condotta collaborativa del giovane, che si è costituito. Intanto proprio ieri c’è stata la riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduta dal Prefetto, Carmela Pagano per blindare la movida del lungomare e della zona di Chiaia, evitando il ripetersi di fenomeni violenti, come quello accaduto sabato scorso.