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Loreto Mare, esplode colonna fecale: disagi per i degenti. La direttrice: “Bagni utilizzati come discarica”

Esplode la colonna fecale dei bagni dell’ospedale Loreto Mare di Napoli. Dopo il precedente scandalo per assenteismo del personale, la struttura è finita nuovamente al centro dell’attenzione. Le opere di manutenzione, soprattutto dei bagni, sono state pesantemente trascurate, provocando la scollatura e la rottura di una grande parte di intonaco da cui è fuoriuscita l’acqua melmosa che ha invaso corridoi e stanze della struttura sanitaria.

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Come riporta l’Ansa la parete è esplosa, intorno alle 20 di martedì, spaventando un degente che si era recato ai bagni del reparto di chirurgia d’urgenza, situato al primo piano dell’ospedale. In breve tempo è fuoriuscita una grande quantità di acqua dal muro che ha reso impossibile ai ricoverati in barella di scendere dalle lettighe. Per l’arrivo della ditta, che ha operato l’espurgo, si è dovuto attendere circa 4 ore. Per questo motivo l’acqua maleodorante ha allagato i bagni sia del primo che del secondo piano.

La colonna fecale, al momento, è altamente compromessa e i bagni sono inagibili, così che i degenti sono costretti a utilizzare i servizi igienici degli altri reparti in attesa che i tecnici e le ditte riparino al più presto la colonna fecale danneggiata.

Salvatore, l’uomo ricoverato in una stanza poco distante dai bagni, racconta: “Improvvisamente è uscita acqua maleodorante dai gabinetti, il reparto è stato invaso dalla puzza ma devo dire anche che sono intervenuti gli idraulici che hanno lavorato fino a tarda notte. Abbiamo aperto le finestre e cercato di tollerare il cattivo odore“.

Mariella Corvino, direttore sanitario del Loreto Mare, prova a spiegare i motivi della rottura della fecale: “La verità è che si è otturata perché i pazienti ci buttano di tutto: pannoloni, garze, ovatta. Gli idraulici stavolta ci hanno trovato anche grossi pezzi di plastica e i bicchierini del caffè. I servizi igienici vengono trasformati in una discarica. I nostri tecnici li controllano spesso e chiamiamo lo spurgo in continuazione, ma stavolta non c’era niente da fare“.