Il 7 aprile, in pieno centro a Stoccolma, un camion si è schiantato sulla folla uccidendo 4 persone. L’ennesimo attentato terroristico che ha seminato il terrore tra i presenti e ha fatto crescere ancora una volta la paura sulle possibili ripercussioni. Tra lo sgomento per quanto accaduto però c’è una bella storia da raccontare, l’eroica impresa del dottor Giuglielmo Rufolo, chirurgo plastico molto noto a livello mondiale ed ex alunno della Federico II dove ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia.
Durante l’attentato, mentre la folla correva per mettersi al riparo da quel camion che correva a tutta velocità, Rufolo stava passeggiando a Drottniggatan quando si è reso conto che sarebbe accaduto un disastro. Durante la fuga si è reso conto che al proprio al centro della strada c’erano due bambini di circa sette anni, soli e spaventati, per questo istintivamente è tornato indietro, li ha afferrati e messi in salvo in un vicoletto adiacente, prima che avvenisse lo schianto.
“Come medico sono abituato a trovarmi in situazioni in cui posso fornire assistenza – ha raccontato Guglielmo alle pagine del Mattino -. Ce l’avevo di fronte il camion. La mia soddisfazione è stata di averlo fregato sul tempo e di essere stato più veloce di lui nel salvare le due vittime. Ma io sono una persona normale come tutti quanti. Il mio è stato solo un gesto istintivo, una decisione presa a freddo. L’egoismo di un pazzo terrorista dell’ISIS contro la spontaneità, la prontezza, la velocità dell’intuito e l’altruismo di un medico napoletano”.