I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli e della Compagnia di Pozzuoli hanno arrestato il boss Gennaro Longobardi, 60enne e a capo dell’omonimo clan. I militari hanno eseguito un’ordinanza della Direziona Investigativa Antimafia di Napoli che sorvegliava in modo speciale Longobardi dopo la sua recente scarcerazione. Il boss operava su un territorio vasto della zona flegrea ed è stato fermato per aver imposto il pizzo a un ristorante. Arrestato per lo stesso motivo anche il genero del boss, Gennaro Amirante, 38enne, di Pozzuoli, elemento di spicco del sodalizio.

Entrambi sono ritenuti responsabili di estorsione aggravata da finalità mafiose ai danni del titolare di un noto ristorante di Pozzuoli. Al gestore del locale il clan aveva tentato di imporre il pagamento di 1.500 euro al mese. Successivamente il boss aveva pensato di “convertire” il pizzo trasformandolo in acquisto di frutti mare da parte del genero. Ma il prezzo era davvero eccessivo per le esigenze del ristorante e molto più alto di quello di mercato.
Gennaro Longobardi è stato scarcerato a maggio del 2016 dopo aver scontato 13 anni di carcere. Dopo qualche mese, a novembre dello stesso anno, un’operazione dei carabinieri ha permesso di smantellare il cartello Longobardi-Beneduce. Il blitz dei militari ha portato all’arresto di 46 affiliati. Attualmente il boss Gaetano Beneduce sta scontando una pena a 30 anni di reclusione dopo una sentenza emessa a marzo del 2016. Giovanni Longobardi e Gennaro Amirante sono stati trasferiti presso il carcere di Secondigliano.
