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Va a rubare per pagare il funerale del figlioletto. Sui social si pente: “Ho fatto un sciocchezza…”

“Senza mio figlio sono morto, non ce la facci più… la testa se ne è andata”. Queste le parole pubblicate su Facebook da Cristian Pizzolante, il 29enne del Rione Traiano sorpreso nella notte tra lunedì e martedì mentre, insieme ad un complice, a rubare in un pub del Vomero.

Arrestato dagli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale, diretti dal vicequestore Michele Spina, il 29enne insieme ad Angelo Monfrecola, 35 anni, è stato processato per direttissima e condannato a un anno e sei mesi di reclusione agli arresti domiciliari.

Poche ore dopo il colpo, Pizzolante su Facebook ha condiviso l’articolo di Voce di Napoli relativo al suo arresto, ammettendo la “sciocchezza” e chiedendo perdono al figlioletto di 4 mesi scomparso il giorno prima presumibilmente per la sindrome da “morte da culla”. Sul decesso del piccolo, avvenuto in un appartamento della Vela Rossa a Scampia, dove viveva con l’ex compagna dell’uomo, il magistrato di turno ha disposto l’autopsia che verrà eseguita nelle prossime ore.

Sono un poco di buono ma devo cambiare per i tuoi fratellini. Sei il mio angelo custode, altrimenti a quest’ora non stavo a casa”. Questo il pensiero rivolto al figlioletto da parte del 29enne che – così come riportato da Il Mattino – anche davanti ai poliziotti ha provato a giustificarsi, ammettendo allo stesso tempo l’errore. “Non tengo i soldi per pagare il funerale di mio figlio, perciò sono andato a rubare”.