Ennesimo atto vandalico all’interno della Villa Comunale di Napoli, questa volta l’oggetto preso di mira dai teppisti sono stati i lampioni. Erano realizzati con materiale plastico per non essere rotti con le pallonate eppure non è bastato a distogliere da un gesto così ignobile.

La Cassa Armonica della Villa è stata restaurata e inaugurata appena un mese fa e ad oggi presenta già diversi elementi distrutti, i lampioni rotti, le telecamere disattivate, graffiti e sfregi, per un quadro propriamente desolante. Il custode racconta l’atto vandalico avvenuto circa due settimane fa, spiega che la sorveglianza è presente a tutte le ore eppure coprire l’intero perimetro a piedi non è semplice e quindi non è impossibile che avvengano episodi di questo tipo. Prima, racconta, gli addetti erano dotati di bici elettriche che poi si sono usurate e non sono mai state sostituite dal Comune con nuovi dispositivi. Sull’ultimo episodio ammonisce: “È stata una cosa voluta: se si fosse trattato di ragazzini che giocavano, non ne avrebbero rotti sistematicamente quattordici. Tutti e quattordici: ci hanno portato i pezzi, si vede che sono stati tagliati con una lama o qualcosa di appuntito”.
La colonna, una delle bellissime che compongono la Cassa, è stata intaccata con un punteruolo. Ci sono segni molto evidenti, la vernice appena utilizzata è stata già grattata via. L’assessore all’Urbanistica Carmine Piscopo si è profondamente impegnato per dare nuova vita ad uno degli elementi simbolo della città ma nulla è servito per dissuadere i malintenzionati. Un atto che non distrugge solo materialmente un monumento, piuttosto svilisce, ancora una volta, la dedizione e la cura per una città che non riesce a custodire i suoi ‘tesori’.
