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Camorra e appalti, in Campania comanda La Regina. Nello scandalo politici, professori e imprenditori – I NOMI

E’ partito tutto dalla ristrutturazione di Palazzo Teti Maffuccini a Santa Maria Capua Vetere. Da lì i magistrati anticamorra di Napoli, che in quell’occasione hanno accertato i rapporti tra politica e Casalesi, scoperchiando un vero e proprio vaso di Pandora che ha coinvolto politici, amministratoli locali, colletti bianchi, imprenditori, professori universitari e professionisti di spessore.

In alto da sinistra: Pasquale Sommese, Adele Campanelli, Guglielmo La Regina, Angelo Consoli, Loredana Di Giovanni, Alessandro Zagaria, Andrea Rea, Daniele Marrama

Una ‘mazzata’ giudiziaria che non ha risparmiato nessuno e ha portato all’alba di questa mattina, mercoledì 15 marzo, la Guardia di Finanza di Napoli, con ben 250 uomini,  a eseguire 69 ordinanze di custodia cautelare (77 gli indagati), emesse dal Gip del Tribunale partenopeo su richiesta della locale procura, nell’ambito dell’operazione denominata “Queen”, per corruzione, turbativa d’asta e, per alcuni imprenditori, concorso esterno in associazione mafiosa. Di queste 30 sono relative alla custodia cautelare in carcere, 36 ai domiciliari, una all’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria e due relative alla misura di interdizione dai pubblici uffici per un anno.

Le indagini condotte dai pm dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli (Catello Maresca, Maurizio Giordano, Luigi Landolfi, Gloria Sanseverino, Sandro D’Alessio e Ida Frongillo, quest’ultima specializzata nei reati di pubblica amministrazione), coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, hanno evidenziato 18 bandi di gara (la maggior parte riguardati luoghi e iniziative culturali, per un volume di affari di almeno 20 milioni di euro) modificati e preparati ad hoc per favorire imprenditori, alcuni dei quali (Pasquale Garofalo, Mario Martinelli e Alessandro Zagaria, quest’ultimo già detenuto per la vicenda relativa a Palazzo Teti) legati al clan dei Casalesi, gruppo Schiavone Russo e gruppo Zagaria, e quindi accusati di concorso esterno; 13 i casi di corruzione, 15 di turbativa d’asta.

PERSONAGGI CHIAVE – Personaggio centrale dell’inchiesta è l’ingegnere e imprenditori Guglielmo La Regina che ‘accoglieva’ nel suo studio i sindaci dei comuni napoletani, casertani e sanniti, garantendo contributi regionali per il finanziamento delle opere pubbliche destinatarie di finanziamenti nazionali e comunitari. Grazie al rapporto con l’intermediaria Loredana Di Giovanni, gola profonda dell’inchiesta lampo condotta dalla DDA napoletana, La Regina ere riuscito a crearsi un rapporto privilegiato con Pasquale Sommese, 60 anni, ex assessore regionale al Turismo e ai Beni Culturali durante la giunta Campania, oggi consigliere regionale in quota Ncd (Nuovo Centro Destra). Il ruolo chiave del politico in questa inchiesta è sottolineato – durante la conferenza stampa – dall’attuale reggente della procura Nunzio Fragliasso:

“Dalle risultanze investigative Sommese ricopriva un ruolo strutturale di pieno inserimento in questo sistema operativo illecito che può essere riassunti con tre dati: episodio di corruzione e di turbativa d’asta che sono contestati all’ex assessore regionale (5 di corruzione e 5 di turbativa d’asta), il periodo temporaneo in cui sono avvenuti questi episodi, anni 2012, 2014 e 2015, e soprattutto il ruolo di Sommese che assicurava il finanziamento delle opere oggetto delle gare, senza il quale finanziamento era possibile portare a termine l’accordo corruttivo”.

IL ‘SISTEMA LA REGINA’ – Secondo quanto ricostruito dai magistrati, l’imprenditore napoletano, 39 anni, grazie agli accordi con esponenti dei vari ordini professionali (ingegneri e architetti) di Napoli e Caserta, riusciva a far inserire nelle commissioni di valutazione persone a lui vicine e consenzienti. Il sorteggio veniva dunque pilotato con i professionisti scelti che veicolavano l’aggiudicazione delle gare alle ditte amiche. Il tutto in cambio di promesse di somme di denaro o di altri incarichi sempre all’interno del “sistema La Regina”.

IL GIRO D’AFFARI – Le 18 gare ‘taroccate’ prevedevano un giro d’affari di almeno 20 milioni di euro. Ma il giro d’affari – fanno sapere dalla Procura – “è da considerarsi più elevato”. In quest’ottica la tangente versata per sistemare le varie gare era pari al 3 per cento della somma totale stanziata per l’opera pubblica.

POLITICI COINVOLTI – Oltre all’ex assessore Pasquale Sommese, che questa mattina ha accusato un malore quando si sono presentati i finanzieri per la notifica della misura cautelare in carcere, è coinvolto anche il suo ex braccio destro Antonio Sommese, detto Antonello. In carcere anche l’ex consigliere regionale Udc Angelo Giancarmine Consoli. Tra gli amministratori è finito ai domiciliari l’ex sindaco di Pompei, Claudio D’Alessio, a cui è stata contestata solo la turbativa d’asta, con riferimento a un appalto bandito nel 2013 per la realizzazione di un impianto di cremazione vicino al cimitero; l’ex sindaco di San Giorgio a Cremano Domenico Giorgiano; l’ex sindaco di Casapulla (Caserta) Ferdinando Bosco; l’ex sindaco di Alife Giuseppe Avecone.

ECCO TUTTI I NOMI DELLO SCANDALO

PROFESSIONISTI E DOCENTI – Arresti domiciliari anche per Adele Campanelli, romana, direttrice della Sovrintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Napoli; per Claudio Borrelli (direttore amministrativo dell’azienda per il Diritto allo Studio (A.Di.S.U.) di Caserta; per Salvatore Visone (ex presidente dell’Ordine degli architetti di Napoli e provincia); per Andrea Rea e Paolo Stabile (rispettivamente presidente ed direttore generale della Mostra d’Oltremare di Napoli fino al novembre 2014). Ai domiciliari anche il presidente della Fondazione Banco di Napoli, il professor Daniele Marrama, 43 anni. Va precisato però che il suo coinvolgimento è legato all’attività professionale (è docente di diritto amministrativo).
Otto i professori universitari coinvolti: cinque della Federico II di Napoli, uno del Suor Orsola Benincasa di Napoli e due della Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli – Seconda Università di Napoli.

COMUNI ED ENTI COINVOLTI – Dalla Mostra d’Oltremare di NapoliCasoria, Pompei, San Giorgio a Cremano, la scuola Medi di Cicciano, dal Consorzio Sannio Alifano, dalla Adisu della Seconda Università e nei comuni di Alife, Casapulla, Riardo, Francolise, Calvi Risorta, Rocca d’Evandro, Benevento. In alcuni casi, afferma la Procura, le gare sarebbero state pilotate a favore “di imprese predesignate, alcune delle quali riconducibili a soggetti vicini alla criminalità organizzata e, precisamente, al clan dei Casalesi”.

LE 18 GARE DI APPALTO PUBBLICO NEL MIRINO