Britos al Napoli, una cessione che continua a produrre effetti a distanza di anni. Gli agenti del difensore, infatti, incasseranno altri due milioni di euro, lo rende noto il Bologna sul suo sito.
Questo il comunicato: “Il Bologna Fc 1909 rende noto che il T.A.S., Tribunale di Arbitrato dello Sport, avente sede a Losanna, ha notificato la decisione relativa alla controversia che ha opposto la scrivente società e l’agente Gonzalo Madrid Pineiro in relazione al trasferimento del giocatore Miguel Angel Britos alla S.S.C. Calcio Napoli. L’appello presentato dal Bologna è stato parzialmente accolto dal T.A.S. e la somma dovuta è stata ridotta a 2.000.000 €”.
Sospirone di sollievo a Casteldebole e casse rossoblù più ricche di 3 milioni. Mica un risparmio da poco, considerato che nemmeno uno dei proprietari più ricchi del pianeta, al secolo Joey Saputo, ama sperperare le proprie risorse. La buona notizia arriva da Losanna, dove il tribunale del Tas oggi ha stabilito che i due agenti di Miguel Angel Britos, il roccioso difensore uruguaiano che nell’estate del 2011 il Bologna cedette al Napoli in cambio di 9 milioni, non hanno diritto agli oltre 5 milioni di ‘commissione’ che i due avevano chiesto in prima istanza al club rossoblù, vedendo peraltro le loro richieste accolte in pieno dalla sentenza Fifa del settembre 2015.
Gonzalo Pineiro e Paco Casal, questi i nomi dei due agenti proprietari del cartellino di Britos, dovranno accontentarsi di 2 milioni. La somma contrattualmente pattuita a suo tempo, quando il presidente rossoblù era Albano Guaraldi, dal tribunale svizzero è infatti stata bollata come “irragionevolmente e manifestamente sproporzionata in relazione al lavoro ed ai servizi resi al club”.
A Casteldebole sono soddisfatti del lavoro svolto dall’avvocato Mattia Grassani, il legale del club, che ha consentito un risparmio di 3 milioni. In pochi ormai, dopo il pronunciamento della Fifa, speravano infatti di poter eludere quel -5 nelle casse che avrebbe gravato anche come una pesante ipoteca per il budget stagionale. Ai due agenti sudamericani, invece, ora resta una sola arma: ricorrere, entro un mese, presso il Tribunale federale svizzero. (Il Resto del Carlino)