Anche quest’anno la cultura si tinge di rosa in occasione dell’8 marzo, giornata in cui si celebrerà l’universo femminile. Il Ministro Franceschini ha, infatti, chiamato a raccolta i direttori di tutti musei italiani e molti di loro hanno deciso di rispondere all’appello organizzando visite, eventi e manifestazioni culturali ai quali il gentil sesso potrà aderire a titolo puramente gratuito. Ovviamente la donna dovrebbe essere celebrata tutto l’anno ma tale festività è comunque un modo per ricordare al mondo intero che le dame andrebbero amate e non ‘abusate’.
Proprio come l’anno scorso, quindi, le donne potranno visitare tutti i musei, le aree archeologiche e i monumenti statali quasi come se fossero state invitate personalmente e, di conseguenza, senza mettere mani al portafoglio. Ad annunciarlo il MiBact, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’obiettivo è quello di sottolineare non solo il rilievo di questa giornata dedicata ai diritti delle donne ma anche, e ovviamente, il diritto alla cultura che dovrebbe essere alla base di ogni società degna di questo nome.
La splendida iniziativa abbraccerà l’Italia intera e all’appello hanno risposto ovviamente anche le province di Caserta, Napoli e Salerno. In particolare nel capoluogo campano sono soprattutto tre le manifestazioni a cui sarà davvero difficile rinunciare. Al Museo della ceramica Duca di Martina, nella Villa Floridiana, verrà ripercorsa a partire dalle ore 10.00 la complicata vita di Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia; mentre presso l’area archeologica di Carminiello ai Mannesi si procederà all’apertura straordinaria del Complesso monumentale. Sempre a partire dalle ore 10.00.
L’ultima e non per questo meno importante manifestazione ‘in rosa’ avrà luogo presso il Museo archeologico nazionale di Napoli dove si tenterà un viaggio indietro nel tempo alla riscoperta dell’universo femminile nell’antichità che consentirà di conoscere alcune figure femminili del mondo antico: donne comuni, imprenditrici, imperatrici, ninfe e dee. Non avete insomma, care amiche, che l’imbarazzo della scelta!